Caso Ranch – Valentino Rossi vs gli abitanti di Tavullia: il Tar Marche ha preso la sua decisione, i dettagli

Il Tar Marche si è finalmente espresso sul caso Ranch di Tavullia dopo il ricorso dei vicini di Valentino Rossi

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Negli ultimi mesi non si è fatto altro che parlare del caso che ha visto coinvolto Valentino Rossi, riguardante la diatriba con alcuni abitanti di Tavullia per il suo Ranch. I vicini del Dottore hanno infatti fatto ricorso al Tar per chiedere la rimozione della ‘Biscia’, che creerebbe troppo disturbo. Dopo tanti servizi, tante interviste e continue polemiche, il Tar Marche ha finalmente preso la sua decisione, dando ragione al pilota pesarese perchè i ricorsi “risultano in parte dichiarati improcedibili, in parte irricevibili e in parte respinti”. I giudici Maddalena Filippi e i consiglieri Gianluca Morri e Tommaso Capitanio, come riportato dal Resto del Carlino, si sono espressi così a riguardo delle accuse di illecito della ditta di costruzione:

“E’ legittima l’esenzione della Via. Nel caso in questione, la variante urbanistica è stata sottoposta a valutazione ambientale strategica ed ha ottenuto il parere favorevole della Provincia. Il Comune di Tavullia ha dato ampiamente conto delle ragioni per le quali un intervento di trasformazione del territorio posto in essere da un privato è stato considerato funzionale a produrre importanti ritorni economici e di immagine anche per la comunità locale. Ma, del resto, alcuna censura i ricorrenti avrebbero potuto muovere se l’impianto anziché ospitare attività motoristiche fosse stato destinato alle gare ciclistiche (mountain bike) o all’atletica leggera (cioè ad attività sportive “silenziose”). Il Comune ha valutato che, in ragione della indiscussa popolarità di cui il concittadino Valentino Rossi gode a livello mondiale, la presenza di un impianto di allenamento del popolare campione e di un contiguo museo a lui dedicato avrebbe potuto costituire un indubbio polo di attrazione per appassionati di tutto il mondo, con conseguenti positive ricadute per il turismo e il commercio. Il fatto che poi il Comune abbia anche chiesto ed ottenuto un’ulteriore utilità (ossia che l’impianto possa essere utilizzato anche per iniziative sportive e sociali dedicate a studenti) non è di per sé la ragione fondante della variante”.

Mentre per quanto riguarda l’aspetto del ‘disturbo acustico’ e degli orari, il Tar ha risposto così:

“Gli orari di funzionamento dell’impianto non coincidono con le ore dedicate al riposo pomeridiano e notturno delle persone. Lo studio dell’Arpam ha giudicato completo ed approvato lo studio di impatto acustico, visto che in nessuna delle verifiche eseguite dall’Arpam negli ultimi anni il valore limite di emissioni è risultato superato”.

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