Plusvalenze, la Juventus potrebbe cavarsela ‘solo’ con la Serie B

Le ultime notizie sullo scandalo plusvalenze della Juventus: cosa combia dopo la decisione del Tar del Lazio

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E’ cambiata la situazione in Serie A dopo la decisione del Tar del Lazio di consentire l’accesso per i legali della Juventus alla carta “segreta”, chiamata “nota 10940” datata 14 aprile 2021 in cui la Covisoc chiede alla Procura Federale alcune interpretazioni sul caso plusvalenze. La prima sentenza nei confronti della Juventus è state pesantissima: 15 punti di penalizzazione da scontare nella stagione per il caso delle plusvalenze fittizie.

Le accuse nei confronti del club bianconero sono state quelle di aver concluso, con società in Italia e all’estero, trattative di calciomercato sovrastimando il valore dei calciatori per sistemare il bilancio. La Juventus ha presentato ricorso e la sentenza è attesa entro fine marzo, al massimo i primi giorni di aprile.

Elkann Agnelli
Foto di Di Marco / Ansa

I dettagli sulle plusvalenze della Juventus e la manovra stipendi

Il 28 marzo inizierà, invece, la seconda inchiesta in riferimento al secondo filone delle plusvalenze e alla manovra stipendi. Nel mirino sono finite altre trattative soprattutto con club in Italia, a serio rischio penalizzazioni: Atalanta, Sassuolo, Bologna, Sampdoria, Udinese e Cagliari. La situazione più delicata è quella della manovra stipendi, si tratta di scritture private fatte firmare ai calciatori per il pagamento degli stipendi nei primi mesi della pandemia. I giocatori avrebbero rinunciato ad una mensilità e non a 4 come comunicato dalla Juventus.

Il ricorso della Juventus

La Juventus ha presentato ricorso al Collegio di Garanzia del Coni contro i 15 punti di penalizzazione. Il club punta all’assoluzione piena, ricordiamo che non è previsto l’aumento o la riduzione dei punti di penalizzazione. Due le strade: l’assoluzione o la conferma dei 15 punti di penalizzazione.

La Juventus avrebbe individuato un vizio di forma ed è sicura di poter ribaltare la sentenza. La situazione rimane comunque delicatissima ed i bianconeri potrebbero cavarsela solo con la… Serie B. E’ quanto comunicato da Paolo Ziliani attraverso una serie di tweet pubblicati sui profili social. “Le cose stanno così. Tutti sanno delle smaccate malefatte contabili cui la Juventus ricorre da anni, facendolo alla luce del sole, per truccare i suoi bilanci; ma come per le malefatte di Moggi ai tempi di Calciopoli, la FJGC e il Palazzo fanno finta di niente”. 

“Purtroppo per loro la CONSOB che ha indagato sui bilanci della Juventus riscontrando plurime e gravi irregolarità ha informato per conoscenza la COVISOC: che non avendo il potere di deferire gira la comunicazione alla FJGC perchè attivi, nel caso, la sua Procura. Passano 6 mesi e poiché da Torino giungono notizie inquietanti sul conto della Juventus nell’inchiesta Prisma, la Procura federale istruisce in fretta e furia un procedimento-papocchio per le plusvalenze “obbligando” i giudici ad assolvere anche in appello la Juventus”.

I passi della sentenza sulla Juventus

“Tutti felici e contenti. Se non fosse che la Procura di Torino, qualche mese dopo, scrive (motivandolo) che i processi sportivi sono stati ridicoli e che gli stessi motivi addotti dai giudici per assolvere la Juventus sono invece la conferma della sua colpevolezza”.Juventus

juventus

“Una figura barbina colossale per la Procura FJGC anche alla luce della montagna di prove emerse sui gravi, svariati e continuati illeciti commessi da Agnelli & C. Impossibile fare finta di niente, Chinè è costretto a chiedere la revoca e la riapertura del processo. Mentre i media continuano a far finta di niente, venerdì 20 gennaio la Procura di Chinè chiede per la Juventus 9 punti di penalizzazione. Ma dopo un attento studio delle carte la Corte d’Appello raddoppia, quasi, la pena richiesta togliendo alla Juve 15 punti”, continua Ziliani.

“A rimanerci male, oltre a Chinè che dopo i processi-farsa di aprile-maggio che avevano mandato la Juventus assolta si vede bacchettare dalla Corte per l’inadeguatezza della sanzione richiesta, ci sono tutti: il Palazzo del calcio, la politica e naturalmente i media. Non c’è nessuno, nè il ministro dello sport, nè il presidente del CONI, nè il presidente FIGC, nè il presidente e l’ad della Serie A che abbia il coraggio di dire: “Chi ha sbagliato paghi”. Invece attaccano i giudici”.

Agnelli Juventus
Foto Ansa

Le accuse e la possibile sanzione alla Juventus sulle plusvalenze e la manovra stipendi

Infine l’attacco: “assistiamo alla più grande, coordinata e amorale operazione di diseducazione della gente da parte di alte figure istituzionali, ministro dello sport e dei giovani in testa, che chiedono spiegazioni e trasparenza ai giudici non si sa in base a quale diritto. In cento giorni, tanti ne sono passati dal 28 novembre, giorno della caduta dell’intero CdA juventino, non una di questa figure istituzionali chiamata a commentare lo scandalo che umilia il calcio italiano agli occhi del mondo, ha mai pronunciato la parola Juventus”. 

“La parola d’ordine è invece: “Salvare la Juventus ad ogni costo” e non importa se per la gravità dei reati commessi il club dovrebbe essere radiato, se mezza Italia è disgustata e se il calcio italiano diventerà il simbolo della slealtà sportiva agli occhi del mondo. Tutto questo sotto gli occhi di un governo che vede tutto e non dice nulla e anzi tollera un ministro tifoso che in missione negli Emirati Arabi porta in dono con orgoglio maglie della Juventus che da sempre, e oggi di più, è nel mondo simbolo del malaffare italiano”. 

“Ma se i disonesti vinceranno, l’Italia delle persone perbene si ricorderà di voi: e vi lascerà sguazzare nella cloaca che avete creato inconsapevoli delle vostre bassezze e della vostra indegnità. Da mezzo secolo rovinate la passione della gente. Non meritate niente. Il rischio è che finisca con una carezza, la Serie B, mentre con questo scandalo siamo di fronte all’aberrazione del modo di intendere lo sport”, conclude Ziliani.

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