Sfida a due tra Ineos UK e Team New Zealand per la prossima America’s Cup, Luna Rossa urla alla… ‘pagliacciata’

Max Sirena, skipper di Luna Rossa, ha sottolineato che, in caso di sfida a due tra Ineos UK e Team New Zealand, l'America's Cup diventerebbe una pagliacciata

SportFair

L’America’s Cup 2021 si è conclusa da poco con la vittoria di Team New Zealand, l’equipaggio dei ‘Kiwi‘ è riuscito ad avere la meglio su Luna Rossa, portando a casa il trofeo sportivo più antico del mondo con il risultato di 7-3.

GILLES MARTIN-RAGET

Un successo piuttosto sudato per l’imbarcazione neozelandese, passata in svantaggio al termine della quinta regata, prima di inanellare un parziale di 5-0 che ha messo la parola fine alla contesa. Un’esperienza che comunque ha tenuto incollati alla tv milioni di tifosi italiani, che hanno gioito e sofferto al fianco di Luna Rossa prima durante la Prada Cup contro American Magic e Ineos UK, poi in finale contro Team New Zealand.

LEGGI ANCHE: America’s Cup, quanto guadagna chi vince? Tutta la verità sul montepremi del Team New Zealand

Le parole di Max Sirena

amerca's cup
Foto di Gilles Martin-Raget/ Ansa

Luna Rossa certamente ci riproverà a conquistare l’America’s Cup, a confermarlo è stato lo skipper Max Sirena in un’intervista al Corriere della Sera, nel corso della quale ha anche espresso il proprio dispiacere per l’esito della sfida con Team New Zealand: “non essere riuscito a consegnare la coppa nelle mani di Bertelli, rimasto in Italia. Per me, è un dolore. Il mio obiettivo è confermare Jimmy Spithill e Checco Bruni come timonieri, entrambi sono stati davvero bravissimi. Comunque, il 90% del design team ha già firmato. Lo scopo è migliorare“. La prossima America’s Cup non è chiaro quando si disputerà, ciò che è certo è che Ineos UK ha lanciato il guanto di sfida a Team New Zealand che ha accettato di buon grado, ma non si sa se verrà organizzato un torneo nel 2023-2024 ad Auckland, oppure uno scontro diretto senza altri sfidanti nel 2022 all’Isola di Wight. Max Sirena ha commentato quest’ultima eventualità: “un evento a due sarebbe un disastro per tutto il mondo della Coppa America, oltre che una pagliacciata“.

Niente ossessione

Max Sirena
Foto di Matteo Bazzi / Ansa

Max Sirena infine ha sottolineato come l’America’s Cup non sia affatto un’ossessione, bensì un obiettivo da provare a conquistare con lavoro e dedizione: “se non vincerò nemmeno la prossima, sarà l’ultima. Lo sarebbe stata anche questa, se fossimo riusciti a portarla in Italia per la prima volta in 170 anni di stoia della vela. Io non sono né Francesco De AngelisPaul Cayard. Non sono un velista con il pedigree. Non era scontato che Patrizio Bertelli mi mettesse in mano questa meravigliosa avventura: ha scommesso su di me, gli devo molto. Abbiamo raggiunto un livello altissimo, ora dobbiamo costruire un team ancora più forte. Non posso e non voglio mollare proprio adesso“.

Condividi