Lewis Hamilton, il numero 44 e quella targa che lo ha folgorato

Lewis Hamilton ha rivelato il motivo per cui ha scelto di correre con il numero 44, una storia che affonda le sue radici nell'adolescenza del pilota britannico

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Dici Hamilton e in mente salta subito il numero 44. Un segno distintivo, un numero legato a doppio filo al pilota inglese, che lo ha scelto e non lo ha più abbandonato.

Foto di EPA/Kenan Asyali / Ansa

Una decisione di cuore, dettata da un’infanzia complicata e da un numero di targa, rimasto impresso all’otto volte campione del mondo durante una gara di kart, una di quelle in cui toccava sgomitare per emergere. Il 44 è apparso davanti agli occhi di Hamilton e da lì non se n’è più andato, spingendo il britannico a legarselo addosso per la vita: “la scelta ha origine dalla mia carriera sui kart. Alla mia prima gara, ho guardato la targa dell’auto di mio padre e ho notato il 44. È poi diventato il mio numero fortunato. Spero che un giorno ci possa essere un film dedicato a questa storia“.

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Niente numero 1

In passato, i piloti non avevano la possibilità di scegliere il proprio numero personale, dovendo rispettare la regola che prevedeva l’assegnazione in base al piazzamento in classifica costruttori del proprio team nell’anno precedente. Nel 2014 questa norma è venuta meno, così Lewis Hamilton ha potuto finalmente riappropriarsi del numero 44, molto più amato rispetto all’1 sfoggiato nel 2009 con la McLaren. “Da quando avevo otto anni il mio numero di gara è il 44. Anche se sono il campione del mondo e lo sono stato negli ultimi anni” l’ammissione di Hamilton. “È come se ogni anno facessi tabula rasa e nessuno fosse il campione, così mantengo la voglia di esserlo”.

L’1 sulla Mercedes

Foto di Ansa

Dal 2014, da quando ha avuto inizio la striscia di trionfi iridati di Lewis Hamilton, sulla sua Mercedes è sempre apparso il numero 44. Solo in due occasioni sul musetto è apparso l’1, ovvero sul circuito di Yas Marina durante le prove libere del Gran Premio di Abu Dhabi, sia nel 2018 che nel 2019. Una situazione che Hamilton non apprezzò affatto, come ammesso da lui stesso in prima persona: “non mi è piaciuto, però ricordo che a un certo punto gli ingegneri e i meccanici mi chiesero se volessi provare. Allora pensai che sarebbe stato bello averlo sulla vettura solo per una sessione, così almeno avrebbero avuto una foto da qualche parte per poter dire orgogliosamente ‘siamo stati i numero uno“.

Numero speciale

Foto di EPA/Jenifer Lorenzini / Ansa

Sono ben 73 le vittorie ottenute da Lewis Hamilton con il numero 44 sul musetto della propria Mercedes, una cifra impressionante destinata ad aumentare nelle stagioni a venire, dal momento che il britannico non ha nessuna intenzione di cambiare. Il legame con il 44 è troppo importante per reciderlo, un rapporto simbiotico che durerà sino a fine carriera: “il 44 è il mio numero speciale. È diventato parte non solo della mia vita ma anche di quella di coloro che lavorano nel team, che riconoscono quelle due cifre sull’autobus, su un volo o su un posto numerato in quel modo. È fantastico perché è successo anche a me esattamente così”.

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