Cessione Milan, i due motivi (e un sorriso) del ‘cambio di quote’ cinese

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Cessione Milan che fa ben sperare i tifosi rossoneri: i cinesi trattato l’80% del club e stanziano da subito 100 milioni per il mercato

LaPresse/Fabio Cimaglia
LaPresse/Fabio Cimaglia

Cessione Milan, cambio di quote – Cessione Milan che ieri ha subito un piccolo, almeno all’apparenza, cambiamento nei termini della trattativa. Il consorzio cinese rappresentato da Sal Galatioto che ormai da tempo lavora a stretto contatto con Fininvest per rilevare la maggioranza del club rossonero, non tratta più per acquisire il 70% delle quote bensì per l’80% delle azioni della società. Un 10% in più che, al di là dei numeri, significa molto: un passo in avanti che conferma l’ormai solidissimo asse tra i cinesi e Fininvest, sarebbe stata proprio la holding della famiglia Berlusconi a chiedere infatti il ‘cambi di quote’, oltre all’ennesima testimonianza di come ormai la fumata bianca sia davvero vicinissima. Il 7 luglio, giorno del raduno, il possibile giorno in cui verrà siglato il contratto preliminare di vendita.

LaPresse/Spada
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Cessione Milan, i motivi del cambio – Ma c’è di più. La richiesta di Fininvest di passare dal 70% all’80% delle azioni ‘nasconde’ due motivi principali: un tecnico, l’altro sportivo. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, infatti, lo ‘snellimento’ delle quote che dovrebbero rimanere di proprietà di Berlusconi (possibile che venga intestato alla figlia Barbara), semplificherebbe il sistema delle garanzie sulla restante parte (il 20% appunto) che i cinesi acquisirebbero entro i prossimi due anni a cifre già stabilite: 400 milioni subito, una seconda rata da 100 milioni, più i debiti stimati in 200 milioni. 700 milioni complessivi, dunque.

LaPresse/Gian Mattia D'Alberto
LaPresse/Gian Mattia D’Alberto

Cessione Milan, sorriso sul mercato – Ma ecco l’aspetto sportivo che farà sicuramente sorridere i tifosi del Milan. Il consorzio cinese ha garantito gli investimenti richiesti da Berlusconi per riportare subito in alto il club rossonero: il piano di rilancio cinese prevede 400 milioni ‘spalmati’ fino al 2020 e 100 milioni subito (frutto della prima ricapitalizzazione del club) dopo il closing previsto per i primi di settembre che, dunque, darebbero fiato alle casse rossonere dopo il mercato estivo che verrà concordato tra cinesi e dirigenza attuale. La Cina, oggi, è davvero vicina.

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