
La prima grande settimana di tennis del 2017 si è appena conclusa. La prima parte degli Australian Open è già storia e i verdetti dei primi 7 giorni di tennis aussie hanno del clamoroso. Il primo clamoroso ko arriva al secondo turno: Novak Djokovic fa harakiri contro Istomin, un onesto tennista uzbeko con degli occhiali fluo che sono tutto un programma. Doveva essere il suo torneo dopo la vittoria contro Murray a Doha, ma il serbo ha mancato clamorosamente il primo appuntamento dell’anno.

Scivolone reso meno amaro da una pazza domenica appena conclusa: Andy Murray fallisce la grande occasione per l’allungo su Djokovic perdendo nettamente contro Mischa Zverev, il fratello maggiore del talentino Alexander. Lo scozzese continua a soffrire la maledizione australiana, dopo 5 finali perse: una sconfitta che sa anche di ridimensionamento, un’occasione troppo ghiotta da sbagliare.

Situazione analoga nel circuito WTA. La campionessa in carica Angelique Kerber, nonchè numero 1 al mondo, crolla clamorosamente nell’ultimo match di giornata contro Coco Vandeweghe, non di certo un’avversaria improbabile. Ko della tedesca che si unisce a quello clamoroso della Halep al primo turno, e ai successivi di Radwanska e Cibulkova.

I ‘nuovi idoli’, il presente e il futuro prossimo del tennis mondiale non sembra rispettare le attese. E allora chi resta? I soliti ‘vecchi’ fenomeni di sempre. Roger Federer ne è l’esempio: al ritorno in campo dopo l’infortunio al menisco Roger ha già battuto Berdych e Nishikori, due top 10, altri due tennisti più giovani e talentuosi.

Rafa Nadal, anche lui al ritorno da un infortunio, ha risposto presente contro il giovane talentino Zverev, in un match simbolico, uno scontro fra le due generazioni che ha premiato ancora l’old school. E pensare che il maiorchino aveva ironizzato sulle grandi possibilità di uscire al primo turno…

Per ultima Serena Williams, fin qui la certezza degli Australian Open WTA: una vittoria dopo l’altra da seconda in classifica, concentrazione e mirino ricollocato sul primo posto, con lo status di favorita dopo il ko delle principali rivali. Di certo, visto quello strano numero sulla carta d’identità, Federer (35), Nadal (30) e Serena (35) non saranno eterni, ma questo è ancora il loro tempo e guai a darli ancora una volta per finiti.

