Milan, a tutto Gattuso: gli innesti dal mercato, il caso Kalinic e non solo…

Gennaro Gattuso ha parlato del suo Milan alla vigilia della gara contro il Verona, nel mirino però c'è la finale di Coppa Italia contro la Juventus

“Prima pensiamo all’Hellas, la testa non deve andare alla Juventus. Domani giochiamola bene, dimostriamo di stare bene. Questa settimana ho visto la squadra più brillante, che dopo la vittoria di Bologna è più libera. Ci giochiamo l’Europa League, non possiamo sbagliare. Priorità a domani e poi avremo 4 giorni per la Juventus. La storia ci dice che con le piccole fatichiamo, ecco perché ci vuole testa e massimo sforzo”. Lo ha detto il tecnico del Milan, Gennaro Gattuso alla vigilia della gara con il Verona. L’allenatore rossonero però ritorna alla gara con il Bologna. “Non mi è piaciuta e lo ripeto. Potevamo fare molto più gol ma conta che arriviamo lì, che costruiamo per fare male con la squadra compatta, con 4 o 5 passaggi andavamo in porta. Ora la cosa più importante è dare il massimo e giocare da squadra, poi vedremo dove arriveremo. Non dobbiamo pensare di star male fisicamente, nessuno è brillante a tre giornate dalla fine, ma servono voglia e mentalità. Non dimentico da dove siamo partita e in che condizioni eravamo, ora dobbiamo capire la nostra forza e i nostri obiettivi. Contro il Sassuolo abbiamo fatto una grandissima partita segnata da episodi. Non dobbiamo ripetere la gara fatta col Benevento, serve essere uniti e giocare da squadra senza lasciar loro spazio. All’andata ci hanno ucciso con il campo aperto, ricordiamoci come siamo stati mali dopo quella sconfitta per il senso di rivalsa. La storia ci dice che li abbiamo sempre sofferti e non dimentichiamo la figuraccia fatta da loro”, ha sottolineato Gattuso. “Che parole ho usato per preparare l’Hellas? Ho iniziato subito dopo Bologna. Spirito di rivalsa, ricordiamoci le ‘pappine’ che ci hanno dato ed il bruciore di stomaco che ci hanno fatto vivere dopo quel 3-0. Dobbiamo sentire prima la puzza di bruciato e ricordarci che abbiamo sempre faticato con loro. In questi giorni ha visto una grande intensità in allenamento, magari aver lavorato nel pomeriggio può aver aiutato la brillantezza dei ragazzi”.

Il tecnico del Milan ha parlato anche dell’utilizzo del Var in Europa: “Io posso parlare da uomo di sport e dire che il Var cancella gli equivoci e funziona. Non capisco come l’Uefa possa farsi male da sola, c’è in ballo denaro e molto in gioco. È una cosa che funziona, perché non averlo nelle coppe europee? Vorrei dire tante cose ma non sta a me giudicare, faccio l’allenatore del Milan e devo pensare ad altro. Però ripeto, con il Var le situazioni si giudicano in un secondo, anche perché non capisco cosa fanno gli arbitri di linea. Lì non si vede nulla, è una zona buia, come fa uno da lì a vedere se un giocatore la tocca con la mano girato di schiena? Perché pagare gente in più quando basterebbe uno schermo?”.

Biglia
Biglia – Spada/LaPresse

Gattuso ha poi parlato delle condizioni di Biglia: “Ad avercene gente come Lucas. Nel calcio c’è gente brava e meno brava, poi ci sono gli atleti, i professionisti e i campioni che sanno come vivere questo mondo. Lui è un pazzo scatenato, vuole lavorare sempre e stare sempre con noi. Questo è lo spirito che voglio, per me è fondamentale e così devono essere, un segnale per tutti. Mi strappa un sorriso perché è ancora un po’ storto ma vuole esserci comunque. Parlando seriamente, è ancora lontano dallo stare bene. E ne approfitto per dire una cosa, ne ho sentite troppe su di lui. È forte, ha grande mentalità, e gioca titolare nell’Argentina non a caso”. “La situazione di Kalinic? Io parlo ogni giorno con tutti e ho un rapporto splendido con tutti. Vado d’accordo con tutti ma in alcuni momenti vanno prese responsabilità e dobbiamo ricordarci di che maglia indossiamo, che la vittoria e la sconfitta non sono uguali. Quando si perde deve bruciare. Dopo la mia scelta di metterlo fuori, con Nikola è andato tutto bene. Si allena sempre grande professionalità, si ferma anche dopo allenamento a calciare e sono contento di come si comporta. Ci mancano i gol delle punte, è vero, mettiamoli in condizione di fare gol”, ha detto Gattuso che poi su Bonaventura ha aggiunto: “Cosa dovrei dire? Siete voi che scrivete che lo vogliono tizio e caio. Ma lui ha un contratto, quando si giocano 50 partite è normale avere alti e bassi ma lui non ha mai detto di voler andare via. Nemmeno la società mi ha mai detto che lo voglia vendere, anzi penso stiano parlando del rinnovo. Io l’ho sempre fatto giocare perché so cosa può darmi, c’è enorme fiducia in lui”. Infine sul prossimo mercato: “Ho sempre detto che per migliorare questa squadra servano tre o quattro giocatori. Siamo giovani, per alzare l’asticella serve spirito e mentalità, gente abituata a certe tipo di gare. Può essere vero che stiamo cercando gente di esperienza ma non basta, cerco leader e gente che sappia giocare a calcio”, ha concluso l’allenatore rossonero. (Red-Spr/AdnKronos)

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