Festival di Sanremo – Caso Moro-Meta: nessun plagio! Il duo aveva messo le cose in chiaro: ecco tutta la verità

Nessun plagio per Ermal Meta e Fabrizio Moro: ecco analizzato nel dettaglio il 'giallo' che sta facendo scalpore al Festival di Sanremo 2018

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Grande successo per la prima serata del Festival di Sanremo 2018. Non mancano però le polemiche e i… ‘gialli’. Durante il Dopofestival infatti è emersa una sospetta somiglianza della canzone “Non mi avete fatto niente“, di Ermal Meta e Fabrizio Moro con un brano proposto per l’edizione 2016 di Sanremo Giovani, “Silenzio”. Questa mattina sui social tutti parlano di plagio, di rischio qualifica e molto altro, ma bisogna analizzare profondamente la questione: in primo luogo, non si tratta assolutamente di plagio, poichè Andrea Febo, l’autore della canzone proposta due anni fa per l’edizione ‘giovane’ del Festival della canzone italiana, è tra gli autori del brano di Moro e Meta. Inoltre c’è da sapere che, come fanno sapere anche molti fan sui social, i due cantanti hanno messo sin da subito in chiaro le cose, spiegando in diverse interviste che il ritornello della loro canzone era già esistente e che il pezzo si è sviluppato da quel ritornello di Febo. Bisogna poi anche dare uno sguardo al regolamento del Festival e capire cosa si intende per canzone inedita:

“la canzone che, nell’insieme della sua composizione o nella sola parte musicale o nel solo testo letterario (fatte salve per quest’ultimo eventuali iniziative editoriali debitamente autorizzate), non sia già stata pubblicata e/o fruita, anche se a scopo gratuito, da un pubblico presente o lontano, o eseguita o interpretata dal vivo alla presenza di pubblico presente o lontano. Si possono utilizzare stralci “campionati” di canzoni già edite, sempre che questi – nel totale – non superino un terzo della canzone nuova che smette però di esserlo, nuova, qualora l’insieme o la parte musicale o il testo letterario della canzone abbia generato introiti derivanti da eventuale sfruttamento, diffusione e distribuzione totale o parziale di natura commerciale, riscontrabili e verificabili presso gli enti preposti alla riscossione di diritti d’autore e/o editoriali, fatti salvi eventuali introiti derivanti dalla mera stampa per finalità interne al di fuori di ogni fattispecie di distribuzione; abbia già avuto un impiego totale o parziale in una qualsiasi attività o iniziativa, direttamente o indirettamente, commerciale”.

Da stamattina si parla di rischio espulsione: il caso sembra dover essere analizzato dall’organizzazione del Festival, anche se sembra impensabile e ridicolo che il tutto emerga solo adesso e che non sia stata approfondita la questione prima di ammettere il brano in gara. Il punto da esaminare più approfonditamente sembra essere quello legato alla distribuzione e agli introiti del brano “Silenzio”.

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