L’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus, ha dato una notevole scossa al campionato italiano. Il calciatore più forte al mondo gioca adesso in Serie A ed attira l’attenzione dei media e forse anche di altri big pronti ad accasarsi nei nostri club. Nelle ultime ore è venuta fuori una storia legata ad un presunto ‘problema’ legato al Fair Play finanziario sforato dalla Juventus, problema che però non sussiste. Si tratta di voci relative al fatto che i bianconeri avrebbero oltre 10 milioni (160 per la precisione) di differenza tra entrate ed uscite sul mercato. C’è (questo sì) una regola approvata recentemente dall’Uefa, relativamente alla discrepanza tra incassi ed uscite del calciomercato, spiegata alla perfezione dal presidente della Juventus Andrea Agnelli, nelle vesti di presidente dell’ECA: “Si tratta di un saldo di 100 milioni sui trasferimenti, non di un vero e proprio tetto. È un indicatore, nel caso di deficit la Uefa può andare a controllare i bilanci ed accelerare la procedura per effettuare i controlli e certificare che il FPF sia stato rispettato dal club”.

In caso di deficit la Uefa effettuerà dei controlli dunque. La massima pena in questi casi, non preoccupa minimamente la Juventus, si tratta infatti del break even (perdite massime di 30 milioni in tre anni), cifre che non darebbero alcun fastidio ai bianconeri abituati a chiudere in attivo i bilanci. Solo nell’ultima stagione, quella delle maxi spese di mercato, l’esercizio si è chiuso con un saldo negativo di 19 milioni, comunque dentro i ranghi. Nessun blocco del mercato, nessuna penalizzazione di alcun tipo nelle coppe europee, insomma nulla di spaventoso per la Juventus. Il deficit di mercato oltre i 100 milioni serve solo ad accendere una lampadina in casa UEFA, portando dunque a dei controlli accurati. Il club bianconero però non teme tali controlli, dato che i conti sono ampiamente in ordine.

