Nato in Ossezia il 9 aprile 1993 e trasferitosi in Israele all’età di 3 anni dove ha vissuto fino ai 12 anni, prima di tornare in Russia col padre, Aslan Karatsev è riuscito essere tra i protagonisti del tennis che conta in questo 2021. Appassionatosi al tennis grazie alla sorella, che giocava: Karatsev si è dimostrato caparbio e tenace sin da giovanissimo. Da piccolo, infatti, rubava la racchetta alla sorella per allenarsi da solo e giocare contro il muro. Ben presto la sorella abbandonò il tennis, mentre Aslan iniziò il suo percorso verso il successo, allenandosi intensamente anche da giovanissimo.

Ben 21 vittorie e solo 7 sconfitte per il russo, che in pochissimo tempo è riuscito a scalare la classifica mondiale: ad inizio anno era fuori dalla top 100, adesso è il nuermo 25 del ranking ATP. All’Australian Open 2021, allora N. 114 è diventato il primo giocatore nell’era Open a raggiungere le semifinali al debutto nel tabellone principale del Grande Slam, il primo qualificato a raggiungere il le semifinali dai tempi di Voltchkov a Wimbledon 2000 e il semifinalista del Grande Slam con il punteggio più basso dal numero 125 Ivanisevic a Wimbledon del 2001.
A Belgrado è riuscito, quest’anno, a sconfiggere il numero 1 al mondo, Djokovic, ottenendo la sua vittoria più importante in carriera, oltre che a conquistare il suo primo titolo ATP, a Dubai.

Un personaggio insolito, che appare sempre serio ed imbronciato ma con le idee chiarissime. Intervistato dalla ‘rosea’ pochi giorni fa ha infatti spiegato il perchè della scelta di non avere ancora degli sponsor, nonostante la sua escalation: “io non sono per la corsa ai soldi. Non fraintendetemi, mi piacciono come piacciono a tutti, ma vogliamo essere convinti quando scegliamo di firmare un contratto“.
Karatsev, rivale di Sinner a Lione, ha voluto anche precisare di essere uno al quale piace ridere e sorridere, ma che semplicemente non lo fa con tutti: “non è vero che non sorrido mai!. Dipende sempre dalle persone dalle situazioni. In campo sono concentrato, per questo forse sorrido poco ma non sono un musone, credetemi“.
Non poteva mancare una parentesi legata all’alimentazione: “cerco di mangiare bene, di non eccedere con i dolci anche se mi piacciono. Ammetto che ho un debole per la cioccolata, a quella non posso proprio rinunciare“.
Infine Karatsev ha svelato quando si sentirà arrivato, in campo e nella vita: “quando avrò vinto uno Slam, o quando sarò numero 1… Ma per me l’importante è continuare a lavorare e seguire la mia strada e quando avrò una famiglia, dei bambini e due cani. Amo moltissimo i cani loro non ti deludono mai“.

