Obiettivi importanti, elogi e… soddisfazioni, a tutto Petrucci: “mi darebbe più gusto battere Marquez di Rossi, Lorenzo? Guadagno meno di lui ma…”

Danilo Petrucci gli elogi agli avversari di talento e quei sassolini nella scarpa tolti nel 2017: il ternano pronto ad un 2018 competitivo

SportFair
Danilo Petrucci
LaPresse/Alessandro La Rocca

E’ ancora troppo presto per parlare di conto alla rovescia, ma la nuova stagione di MotoGp si avvicina sempre più. A gennaio tutti gli appassionati vivranno le prime emozioni con le presentazioni ufficiali dei team e delle loro moto e i nuove sessioni di test invernali. Il 2017 ha regalato grandi soddisfazioni a Danilo Petrucci, che è riuscito ad essere spesso protagonista e a lottare con i migliori, senza però conquistare una tanto desiderata vittoria. Intervistato dai microfoni di “Tutti Convocati”, il ternano della Pramac ha commentato così la stagione terminata ormai da qualche mese:

“Lo scorso anno sono arrivato molto vicino a vincere, ma la vittoria non è mai stata un’ossessione: ho visto che quando sei a lottare per il podio la vittoria è molto vicina, quindi l’importante è essere capaci di stare lì nei primi 4-5, poi la differenza a volte la fa la condizione, il caso o il trovarti al posto giusto nel momento giusto. Mi viene in mente Assen dove ho perso la gara per un doppiato. Ora ho capito un po’ quello che bisogna fare per vincere: il difficile sarà farlo. Devo essere un po’ più metodico e tecnico e meno passionale e ruspante. Devo darmi una calmata: per fare l’ultimo decisivo scalino devo un po’ lasciare da parte l’istinto, per il resto quando c’è da rischiare qualcosa sono sempre pronto”.

Petrucci ha poi aperto una parentesi sul campione del mondo in carica, sulle sue immense qualità e su quella immensa soddisfazione che potrebbe provare battendolo, più forte di un’ipotetica vittoria su Valentino Rossi:

Marquez è il favorito per il prossimo campionato: ha qualcosa in più dentro, non ha paura di farsi male: l’anno scorso è stato veramente forte, mi ha impressionato perché nonostante Dovizioso stesse lì, lui ha sempre cercato di dargli lo strappo anche quando non serviva. Però non elimino dai favoriti i vari Dovizioso, Rossi, Pedrosa, Vinales e Lorenzo, perché rispetto all’anno scorso ha più la moto in mano. Poi mi piacerebbe starci anch’io qualche volta tra questi qui. L’anno scorso nei primi test Viñales sembrava imbattibile, poi non è chiaro cosa sia successo. Mi darebbe più gusto battere Marquez di Rossi perché per età siamo vicini e penso che sarà uno di quei problemi che mi porterò avanti per tutta la vita, mentre Valentino tra un po’ smetterà e il suo l’ha dato. Io mi sono trovato a far parte della ‘Generazione Valentino Rossi’ che io guardavo in tv appena nato o quasi e adesso me lo ritrovo a correrci insieme, quindi per me è una cosa abbastanza particolare, al di là del rapporto che abbiamo fuori dalla pista, mentre Marquez è un avversario che per i prossimi anni monopolizzerà la sfida”.

Non poteva mancare un commento sull’ingaggio di Lorenzo e sulle differenze di… stipendio:

“Guadagno 50 volte meno di Lorenzo? Tutti abbiamo una gran voglia di vincere che va al di là di quello che guadagni, ma devo dire che mi ha dato gusto arrivare davanti a chi guadagna molto più di me. Ho pensato ‘tu guadagnerai più soldi. ma io stasera vado a casa più felice perché ti ho lasciato dietro’…“.
Infine su Valentino Rossi ha concluso:
Rossi è ancora un vincente, non so che cosa lui abbia in più dentro che gli si scatena quando è in gara. Durante le prove lo vedi spesso, negli ultimi anni, un po’ in difficoltà, poi la domenica parte la gara e te lo ritrovi lì che non si stacca dai primi. Questo è lui e non ci scordiamo che ha 38, 39 anni, non mi ricordo. Ha ancora una passione incredibile, gli dà veramente gusto salire in moto e fare questa vita qua che per tanti piloti, a volte anche per me, è molto dura. Rossi invece l’ha sempre interpretata come la cosa più bella e più divertente che si potesse fare e questo gli ha permesso di correre ed essere competitivo tutti questi anni. Quello che per noi è una cosa pesante o difficile, per lui è un challenge, è una cosa che lo stimola ancora di più. Penso che nessuno, dopo essere stato in Ducati, si sarebbe rimesso in gioco per salire sulla moto del campione del mondo per dire ‘adesso vediamo se sono ancora capace’. Puoi tifare per Valentino, Marquez, Lorenzo o chiunque, però io di Rossi apprezzo il fatto che non si è mai tirato indietro, soprattutto dopo la Ducati“.