
Ancora qualche giorno di relax per i piloti della MotoGp prima di tornare nuovamente in pista, in Qatar, per l’ultima sessione di test in vista dell’esordio stagionale, previsto per il 18 marzo proprio sul circuito di Losail. Ancora un po’ di lavoro per i team della categoria regina per arrivare alla prima gara dell’anno il più competitivi possibile. Qualche problema di troppo da risolvere in casa Yamaha, con Maverick Vinales e Valentino Rossi ancora in difficoltà. I due piloti del team di Iwata sembrano ancora una volta andare in due direzioni differenti. Intervistato da GpOne.com Maio Meregalli, team director Yamaha, ha cercato di fare un po’ il punto della situazione:
“A Buriram si sono ripresentati alcuni dei limiti di cui soffrivamo lo scorso anno ma questa volta i due piloti hanno lamentato problemi diversi e questi ci ha costretto a lavorare in due differenti direzioni. Valentino è molto contento di come si guida la nuova moto ma ha sofferto sotto il punto di vista elettronica. Vinales, invece, non riusciva a frenare la moto e a farla curvare come avrebbe voluto. Entrambi, però, sono soddisfatti del nuovo motore e della velocità di punta che garantisce”.
Meregalli si è poi soffermato sulle differenze di prestazioni tra la Malesia e la Thailandia e i problemi riscontrati a Buriram:
“In Malesia eravamo riusciti ad avere buone prestazioni anche gomme usate, a Buriram invece abbiamo sofferto molto con gli pneumatici. È stato un problema comune a molti, ma noi abbiamo faticato di più. Siamo però migliorati e nell’ultima giornata siamo riusciti a percorrere la distanza di gara con le gomme più morbide, cosa impossibile all’inizio delle prove. Abbiamo avuto problemi che non ci aspettavamo. Guardando il disegno del circuito di Buriram, credevamo di andare su una pista che si sarebbe adattata bene alla nostra moto. Sicuramente i tre fattori M1, gomme e asfalto ci costringono a un range ottimale di utilizzo delle gomme più ristretto rispetto ai nostri avversari. Questo lo sappiamo”.
Impossibile non commentare le ottime prestazioni di Zarco, che con la M1 satellite è riuscito a far meglio dei piloti ufficiali:
“La sua moto e quelle del team ufficiale in questo momento sono molto simili, la maggiore differenza è che noi abbiamo una successiva evoluzione del motore. A questo punto, penso che sia l’elettronica l’area da sistemare. L’anno scorso avevo qualche dubbio, ma ora che la M1 usata da Zarco è al 90% uguale alla nostra, è una certezza. Valentino ci aveva detto già dopo il GP dell’Argentina che dovevamo svilupparla. La base è uguale ma ogni pilota la calibra a seconda delle proprie esigenze”.
Meregalli ha poi ammesso che il lavoro in casa Yamaha probabilmente prenderà strade differenti in base alle esigenze dei due piloti:
“Possiamo prendere entrambe le strade, già l’anno scorso abbiamo portato avanti lo sviluppo in due direzioni diverse fino a dove è stato possibile e sicuramente possiamo farlo anche adesso. Logicamente ci sarebbe una dispersione di forze perché bisogna lavorare su due progetti diversi, ma se i piloti hanno richieste differenti siamo pronti a farlo. Sta per iniziare il campionato e i piloti sono carichi, stanno dando il massimo per venire fuori il più velocemente possibile da questa situazione. In questi giorni ci siamo confrontati e hanno dimostrato grande disponibilità. Magari, al termine di una giornata difficile, possono sembrare delusi ma dal mattino dopo sono pronti a ricominciare”.
Infine sul lavoro da svolgere in Qatar, il team director Yamaha ha concluso:
“Scoprirò il programma di lavoro solo domani, quando avrò la consueta riunione tecnica con gli ingegneri giapponesi. Non credo però che avremmo qualcosa di completamente diverso, non c’è stato il tempo per realizzarlo e non è nello stile di Yamaha.