Il 2015 non è ancora finito, il Natale è alle porte e Jorge Lorenzo ha già scartato il suo regalo, un titolo mondiale arrivato dopo un duello pazzesco con Valentino Rossi, concluso nell’epilogo di Valencia.

“È stata la gara più emozionante degli ultimi 30 anni almeno, forse della storia” commenta Jorge Lorenzo su ‘Vogue‘ in uscita a gennaio 2016. “Non ci potrebbe essere un finale più drammatico ed emozionante. Stavamo raggiungendo l’ultima curva dell’ultimo giro senza sapere chi era il campione. È stata la gara più emozionante degli ultimi 30 anni almeno, forse di sempre. E io ho vinto“. L’incidente tra Marquez e Rossi è ancora vivo nei ricordi di Lorenzo: “io sono arrivato al box ed i meccanici mi hanno spiegato cosa era successo. Poi l’ho visto nelle immagini e credo che si sia trattato di un’azione dura e chiara, raramente ho visto qualcosa di simile. Perché lo ha fatto? Credo che solo Valentino lo sappia, ma le immagini parlano da sole. L’azione non può essere giustificata, anche se perdessi i nervi non vorrei fare lo stesso, mai.

Ma mi metto al posto di Rossi, ha avuto la possibilità di tornare a essere campione e ha visto come gli è scappata“. Lorenzo, sul tema della sconfitta è chiaro: “anche Michael Jordan e Leo Messi non hanno sempre avuto buoni tempi, immagino, ma non dobbiamo prendere il fallimento come un fallimento, ma come un successo incompiuto, che è il modo migliore per vedere. Dal fallimento si può uscire più forti e più saggi“. Infine il futuro: “ho ancora un anno di contratto e voglio rinnovare per altri due almeno ed è mia intenzione correre fino a 36 o 38 anni. Qualche tempo fa ho provato la macchina e non sono andato male, ma non voglio cambiare la mia personalità per piacere alla gente o coloro che non mi amano, come ha detto Kurt Cobain: preferisco essere odiato per quello che sono che amato per quello che non sono“.

