Se non esistesse bisognerebbe inventarlo, e sai che fatica a farlo identico a lui. Valentino Rossi non è un pilota come gli altri, è qualcosa di più, una macchina indistruttibile capace di tornare in sella alla sua moto a 23 giorni di distanza dalla frattura di tibia e perone.
Un recupero che ha sorpreso anche i medici che lo hanno seguito, in particolare il dottor Bortolozzi che lo segue passo passo durante il week-end di Aragon: “antidolorifici non ne prende quasi più. Col dolore sotto controllo, le dosi sono sempre più basse” sottolinea alla Gazzetta dello Sport il vice-direttore della Clinica Mobile Carlo Bortolozzi. “Valentino sta bene, prova solo un po’ di fastidio, più che dolore, nei cambi di direzione. E oltre ai farmaci tanti trattamenti con Christian Giometti, il suo fisioterapista ai GP. Direi che la situazione è migliorata molto, la gamba non si è mai gonfiata, non sono comparsi edemi.

Ogni giorno il dolore si riduce, grazie anche alla fisioterapia linfodrenante e anti infiammatoria. Di sicuro Valentino prenderà qualche antidolorifico e poi dovrà stringere un po’ i denti. Quale sarà la sua tenuta fisica non lo so, ma non ha mai chiuso i vari turni di prove affaticato. Più che un po’ di ghiaccio sulla gamba e fisioterapia dopo ogni sessione non abbiamo fatto grandi cose. L’intervento è stato fatto a regola d’arte, la dedizione del suo gruppo è stata importante e poi… beh, Rossi è un extraterrestre“.

