Moto2, Morbidelli apre il cassetto dei sogni: “sarebbe bellissimo essere il primo italiano campione”

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Franco Morbidelli svela i suoi obiettivi in vista della prossima stagione di Moto2

Un quarto posto da cui ripartire, magari estendendo all’intero Mondiale le prestazioni fornite solo nella seconda metà di stagione. Franco Morbidelli è cresciuto, adesso per il pilota italiano è tempo di lanciare l’assalto a quel titolo di Moto 2 rimasto sempre nel cassetto dei sogni di Franco.

LaPresse/EFE
LaPresse/EFE

Nel 2016, il rider della Marc VDS ha dimostrato il suo valore, facendo più punti di tutti dal Gp d’Austria in poi, togliendosi delle belle soddisfazioni: “non è che sia successo qualcosa di particolare – spiega Morbidelli alla Gazzetta dello Sport – semplicemente c’è stato un adattamento fisiologico, un’integrazione tra me e la squadra per la quale serviva tempo. Quando ci siamo conosciuti meglio, tutto ha cominciato a funzionare. Sono molto fiducioso e carico in vista della prossima stagione. Da metà in poi abbiamo fatto grandi risultati in un campionato in cui essere costanti è sempre stato difficilissimo per tutti“.

LaPresse/EFE
LaPresse/EFE

I podi nel 2016 sono stati ben otto, di cui sette nelle ultime nove gare, ma all’appello è mancato qualcosa: “eh sì, la vittoria. Ma per essere onesto devo dire che solo una volta sono stato in lotta fino alla fine. A Phillip Island, dove ho fatto la volata con Luthi e l’ho persa. La verità è che Zarco è stato di molto superiore a tutti: nei finali di gara era imprendibile. Vedrete che in MotoGP farà subito molto bene, è un gran pilota”. Moto e non solo, Morbidelli ha anche altri hobbies: “non leggo molto, ma c’è un libro che mi porto sempre dietro: Open, la biografia di Andre Agassi. Lo leggo e lo rileggo. Per quanto riguarda i film, il mio preferito è The Hateful Eight, amo molto Quentin Tarantino. Infine, mi piace il calcio. Da vedere, sono romanista.

LaPresse/Alessandro La Rocca
LaPresse/Alessandro La Rocca

E da giocare: finalmente, dopo i problemi alla gamba, posso tornare a farlo. Il mio accento romano? Beh, io ormai sto a Tavullia da 12 anni. Sono romano, sono cresciuto all’Alberone, in San Giovanni: Roma è fantastica, ma per la mia professione è meglio qui. E anche per il mio carattere, mi piace la tranquillità. Il romanesco funziona bene quando mi arrabbio, colorisce le frasi. O per le donne, da queste parti fa colpo”. Infine, Morbidelli svela il suo sogno: “l’obiettivo e il sogno è la MotoGp. Farò di tutto per raggiungerlo. Ma ora sono molto concentrato sul 2017 in Moto2. Sarebbe bellissimo essere il primo italiano campione“.

Ultimi approfondimenti di MotoGP