NBA Awards 2017 – Westbrook MVP, D’Antoni coach dell’anno, Green miglior difensore: ecco tutti i premi [FOTO]

  • Credits: Twitter @NBA
  • Credits: Twitter @NBA
  • Credits: Twitter @NBA
  • Credits: Twitter @NBA
  • Credits: Twitter @NBA
  • Credits: Twitter @NBA
  • Credits: Twitter @NBA
/
SportFair

Con la cerimonia degli NBA Awards 2017 cala definitivamente il sipario sulla stagione 2016-2017 del basket USA: ecco a chi sono andati i premi della serata

NBA Awards 2017: Westbrook MVP! – Per l’ultima serata, quella dopo la quale è definitivamente calato il sipario sulla stagione del basket USA 2016-2017, le star NBA si sono messe l’abito da sera. Per la prima volta in uno show televisivo, trasmesso interamente da TNT, è andata in scena la cerimonia degli NBA Awards 2017, l’evento che ha premiato i protagonisti della stagione appena conclusa.

Ecco la lista di tutti i vincitori degli NBA Awards 2017:

Most Valuable Player: Russell Westbrook – Il premio più atteso, quello di ‘Miglior giocatore della stagione’, è andato a Russell Westbrook. La stella dei Thunder non ha solo trascinato OKC ai Playoffs senza Durant, ma ha anche chiuso la stagione con il record di triple doppie, ben 42, chiudendo con una tripla doppia di media il suo anno straordinario: 31.6 punti, 10.7 rimbalzi, 10.4 assist di media a partita. James Harden e Kawhi Leonard si sono classificati rispettivamente secondo e terzo.

Sixth Man: Eric Gordon – Il premio di ‘Sesto uomo dell’anno’ è andato ad Eric Gordon, guardia degli Houston Rockets. In NBA il ruolo della panchina si sta facendo ogni anno sempre più importante e in questo senso, l’apporto ‘from the bench’ di un giocatore come Gordon, capace di chiudere con 16.2 punti, 3.3 triple segnate a partite, 246 tiri da 3 segnati in stagione, è essenziale. Al secondo posto si è piazzato un altro dei Rockets, Lou Williams, mentre Andre Iguodala degli Warriors è arrivato terzo.

Defensive Player: Draymond Green – Il premio come ‘Miglior difensore dell’anno’ è andato a Draymond Green. La rocciosa ala grande degli Warriors è stato quantomai un fattore decisivo in questa stagione, Playoffs compresi. Fisicità, carica emotiva e qualche colpo ‘proibito’ che non fa mai male (tranne che agli avversari). Il tutto condito da grandi prestazioni in ogni zona del campo e una stagione chiusa con 10.2 punti , 7.9 rimbalzi, 1.4 stoppate di media a partita. Dopo essere arrivato per due anni al secondo posto, Green ha finalmente strappato il titolo dalle mani di Kawhi Leonard (2°). Terzo Rudy Gobert dei Jazz.

Most Improved Player: Giannis Antetokounmpo – Il premio come ‘Giocatore che ha mostato i maggiori miglioramente rispetto alla passata stagione’ è andato a Giannis Antetokounmpo. Il greco ha trascinato i suoi Buks ai Playoffs con prestazioni sensazionali: 22.9 punti, 8.8 rimbalzi, 5.4 assist, 1.9 stoppate di media a partita. Dovesse continuare a giocare su questi livelli protrebbe puntare ad un posto nella storia del basket NBA, e non per essere ricordato come ‘uno fra tanti’. Al secondo posto si è classificato Jokic dei Nuggets mentre ancora un terzo posto per Rudy Gobert degli Utah Jazz.

Basketball Executive of the year: Bob Myers – Il premio come ‘Dirigente dell’anno’ non poteva che andare a Bob Myers, GM dei Golden State Warriors. Se gli Warriors si sono messi al dito il loro secondo anello in tre anni è anche merito suo. Fiore all’occhiello del suo starordinario lavoro è stata la firma di Kevin Durant la scorsa estate: il vero uomo in più di questi straordinari Warriors capaci di fare 16-1 nei Playoffs.

Rookie of the year: Malcolm Brogdon – Il premio come ‘Rookie dell’anno’ è andato a Malcolm Brogdon. Il giovane prospetto scelto al Draft 2016 con la pick n° 36 dai Bucks ha chiuso la sua prima stagione nella Lega con 10.2 punti, 2.8 rimbalzi, 4.2 assist di media a partita. Brogdon si è piazzato davanti al duo dei Sixers Embiid e Saric.

Coach of the year: Mike D’Antoni – Il premio come coach dell’anno è andato a Mike D’Antoni. L’allenatore ex Olimpia Milano ha cambiato faccia agli Houston Rockets capaci di proporre un gioco divertente e ultra offensivo basato più che mai sul talento di James Harden. Grazie a D’Antoni i Rockets hanno chiuso la stagione con un record di 55 vittorie e 27 sconfitte, un miglioramento di 14 successi in più rispetto alla passata stagione. Per Mike D’Antoni è il secondo titolo come Coach of the Year dopo quello del 2005 con i Suns.

Condividi