Una giornata da dimenticare, da archiviare il più in fretta possibile per poi concentrarsi sul prossimo appuntamento che, senza dubbio, dovrà essere quello del riscatto.

Lewis Hamilton lascia Baku pieno di dubbi e interrogativi, legati a doppio filo all’opaca prestazione offerta nel week-end azero, costellata da errori e problemi di ogni tipo. Prima l’incidente in Q3, poi l’inconveniente alla sua Mercedes, siamo sicuri che il nuovissimo Gp d’Europa non abbia lasciato buoni ricordi nell’animo del britannico: “credo che la situazione in cui mi sono trovato sia stata pericolosa – ha chiarito Hamilton a quasi 24 ore dalla fine della corsa – guardavo il volante per la maggior parte del tempo, e tutto quello che mi potevano dire dai box era che c’era un errore di settaggio. Così continuavo a guardare il volante chiedendomi se c’era un idiota alla guida. Mi sono chiesto cosa potessi aver fatto di sbagliato, ma non ho messo a fuoco nulla. Ho continuato a guardare, passando da una regolazione all’altra, e non ho trovato nulla che mi sembrasse errato”.

