Orgoglio e soddisfazione, sono i sentimenti provati in questa settimana da Nicolas Todt, dopo l’annuncio del passaggio di Charles Leclerc alla Ferrari.

Il manager del monegasco sognava questo momento da tanti anni, da quel primo incontro avvenuto tra i due grazie al compianto Jules Bianchi, che apparecchiò il colloquio che si rivelò poi proficuo per il futuro di entrambi. “L’ho conosciuto tramite Jules, sette anni fa – le parole di Nicolas Todt ai microfoni di Motorsport.com – seguivo ormai da tempo Jules, e un giorno mi ha detto che il fratello minore di Lorenzo, il suo amico più caro, aveva iniziato bene la carriera in kart, ma stava attraversando un periodo difficile a causa del budget ridotto. In quel momento stavo già investendo finanziariamente su Jules, ma mi è sembrato giusto incontrarlo, anche solo per rispetto ed educazione. Così ho incontrato Charles e suo padre, lo ricordo ancora in abito nero, mi hanno confessato più tardi che erano molto tesi prima dell’incontro! Mi hanno raccontato cosa avevano fatto fino a quel momento, ed il ragazzo mi ha subito ben impressionato. Non sapevo quanto valesse questo ragazzo, ma mi aveva colpito. Mi sarebbe dispiaciuto vederlo smettere così, in quel modo, così gli ho fatto una proposta: finanziare la stagione successiva in kart, con la promessa che se avesse fatto bene avrei proseguito a supportare la sua carriera“.

Un ragazzo nato per correre, così Todt descrive Leclerc: “mi ha sempre impressionato, ma la stagione in Formula 2 è stata davvero qualcosa di particolare. Ha battuto tutti i record, ci ha regalato gare incredibili come in Bahrain, ha dimostrato di avere qualcosa in più. Anche in GP3 aveva fatto suo il campionato, ma il modo in cui ha fatto la differenza in Formula 2 è stato davvero particolare. Ci sono stati anche weekend in salita, a causa di problemi meccanici o squalifiche che lo hanno costretto a prendere il via dal fondo della griglia, ed è stato proprio in quei momenti che ha dato il meglio di sé. E pensare che ai tempi della Formula Renault a volte si innervosiva troppo, andava facilmente ‘fuorigiri’, ma col tempo è molto cambiato, trasformando un aspetto problematico in un suo punto di forza che lo ha aiutato a crescere“.

Adesso però arriva il difficile, con i riflettori che si accenderanno su Leclerc senza lasciargli un attimo di respiro: “inizia un altro aspetto di questo lavoro. Quando arrivi sotto i riflettori, come sarà da ora in poi per Charles, molti aspetti della vita diventano più frenetici, sei molto più richiesto. Conosco già questo passaggio perché l’ho vissuto insieme a Felipe, è ovviamente molto gratificante, ma allo stesso tempo pieno di insidie. Un giorno sei una star, il giorno dopo sei una delusione, bisogna saper gestire certi aspetti o si rischia di esserne travolti. A vent’anni diventare di colpo popolare è un passaggio delicato, e bisogna essere attenti. Spero di poter dare dei giusti consigli per andare avanti nel miglior modo possibile”.

