Si chiude dopo un intenso pomeriggio di lavoro in pista la prima giornata di questa seconda sessione di test di Formula 1 in corso di svolgimento a Barcellona.

L’ultima settimana di prove prima dell’esordio di Melbourne comincia al meglio per la Ferrari che, scesa in pista con Vettel, ha dimostrato di essere cresciuta non solo dal punto di vista delle prestazioni ma anche dell’affidabilità. Il pilota tedesco, infatti, ha compiuto 168 giri nell’intero arco della giornata, stesso numero di Felipe Massa. Il driver della Williams si piazza però in testa alla classifica dei tempi, fermando il crono sull’ 1:19.726, poco più di un decimo inferiore a quello di Daniel Ricciardo.
“Quando completi 168 giri è una giornata fantastica per il lavoro fatto, per l’affidabilità, per la conoscenza della monoposto, per le prove di setup e gomme, per le simulazioni di qualifica e gara”, queste le prime parole di un Felipe Massa felice e soddisfatto.
“Sono molto contento di come mi sento fisicamente lo scorso autunno ero pronto ad una lunghissima vacanza, ma come sapete dopo qualche settimana ero già tornato al lavoro. Ero certo della bontà della preparazione fatta, ma serviva una controprova in pista, e questa di oggi è significativa. Mi sono trovato bene, sono pronto al Mondiale“, ha aggiunto il brasiliano a Motorsport.com

“La macchina? E’ bello essere lì davanti, e vedere che la tua monoposto non è lenta, ma non conosciamo le condizioni in cui sono in pista gli avversari. Sono sicuro che la Mercedes è più veloce, la Ferrari ha dimostrato di essere competitiva, dalla Red Bull mi aspettavo qualcosa in più, ma è un po’ presto, forse si nascondono. Non sappiamo ancora a cosa potremo ambire, ma comunque oggi è stata una bella giornata”, ha continuato il pilota della Williams prima di prendere le difese del suo compagno di squadra dopo il suo incidente della scorsa settimana: “sicuramente sarebbe stato più semplice esordire lo scorso anno, sia per il carico aerodinamico da gestire che per lo stress fisico a cui è sottoposto il pilota in curva.

Questi due aspetti oggi sono più tosti, non è una monoposto facile, capisco che per un giovane non sia facile prendere le misure. Ho avuto anche io 18 anni, e ricordo bene quanti errori ho commesso. Non possiamo dimenticare che Lance è giovane, e ha tanta strada da fare. Poi a bene vedere quanto è accaduto la scorsa settimana non è stata solo colpa sua, perché mancavano dei pezzi di ricambio, se li avessimo avuti probabilmente il programma di lavoro sarebbe stato completato. E’ sempre possibile sbagliare, oggi sono uscito anche io fuori pista, e pregavo di non aver rotto nulla: mi è andata bene, ma avrei potuto compromettere la giornata. Non dobbiamo iniziare a criticarlo, senza dargli il tempo e la tranquillità necessaria per fare la sua strada”.

