Vuelta di Spagna, sarà una 3ª settimana terribile: mercoledì arrivo epico sul cemento della ”Vacca Pasiega” per infiammare il duello Froome-Nibali

/

Vuelta di Spagna, 6 tappe alla conclusione della spettacolare corsa iberica: domani la cronometro di Logroño a vantaggio di Froome, ma poi ci sono altre 4 tappe terribili per consentire a Nibali di recuperare

E’ Vuelta di Spagna davvero spettacolare, e dal livello altissimo: il duello FroomeNibali per la vittoria finale si deciderà senza ombra di dubbio soltanto Sabato 9 Settembre con l’arrivo sulla vetta dell’Alto de l’Angliru (12.5 chilometri di salita al 10% di pendenza media, più duro del Mortirolo), dopo gli scollinamenti dell’Alto de la Cobertoria e dell’Alto del Cordal (altre due salite durissime) nel giro di 45 chilometri (attenzione anche alle due discese, davvero pericolose). 

Ma fino a Sabato c’è tanta strada da fare: oggi il secondo e ultimo giorno di riposo, domani la cronometro di Logroño: 40,2km quasi completamente piatti che certamente si riveleranno favorevoli a Froome.

Attenzione, però: Nibali in questa specialità si è sempre difeso bene, e negli ultimi anni è addirittura migliorato. Dovrebbe incrementare ulteriormente il vantaggio su tutti gli altri inseguitori in classifica generale, mentre da Froome potrebbe perdere meno di un minuto.

L’ultimo riferimento è la cronometro conclusiva del Giro d’Italia, tre mesi fa a Milano: Nibali perse appena 54” da Tom Dumoulin, che a cronometro va molto meglio di Froome. E quello del Giro era il miglior Dumoulin, mentre Nibali non aveva la brillantezza che sta dimostrando in questa Vuelta. Froome, inoltre, ha il Tour de France nelle gambe e nelle ultime tappe di salita non è sembrato così forte come all’inizio della Vuelta. Nibali, quindi, potrebbe ulteriormente contenere il distacco. Sarà una prova-verità per capire le condizioni di Froome, fino a ieri protetto nel modo migliore possibile dalla squadra.

Se Nibali riuscisse ad uscire da Logroño con un ritardo da Froome inferiore ai due minuti, tutto rimarrebbe aperto in vista delle 4 terribili tappe successive. Saranno le più dure della Vuelta, arriveranno nella terza settimana e saranno infarcite di salite lunghe e in rapida successione, una dietro l’altra, nelle stesse tappe, tutte molto lunghe. Quindi potranno emergere le doti di un fondista come Nibali, che viene fuori alla distanza e che da almeno due anni non dimostrava uno stato di forma brillante come in questa Vuelta, visti gli alti e bassi nelle ultime due edizioni del Giro d’Italia e la preparazione della scorsa stagione mirata alle Olimpiadi di Rio de Janeiro.

La prima tappa dopo la cronometro di domani sarà davvero pazzesca: Mercoledì 6 Settembre i corridori partiranno alle 12:25 del mattino da Villadiego per poi arrivare intorno alle 17:30, dopo cinque ore in sella, al Monumento alla Vacca Pasiega tipica della Cantabria, sulla salita di Los Machucos. Siamo sulle montagne di Santander, nel nord del Paese, dove la Spagna si affaccia all’oceano Atlantico. Cambierà lo scenario: dalle atmosfere desertiche dei giorni scorsi, a quelle verdi e rigogliose della fascia oceanica. Il tempo, però, sarà splendido: sole e caldo tutti i giorni. 

La tappa con l’arrivo in salita alla Vacca Pasiega sarà pazzesca, probabilmente la più dura di tutta la Vuelta, e non solo per la salita finale che presenta pendenze fino al 31% e fondo stradale dissestato, a tratti fatto di cemento.

A metà tappa è impressionante la discesa dal Portillo de Lunada: una picchiata ripidissima, con tratto al 35%, senza parapetti e guard-rail. Si scenderà dai 1.350 metri ai 40 metri di altitudine in meno di 30 chilometri, con un tratto di 3km in salita a metà discesa. Ma soprattutto, il primo tratto della discesa sarà terribile: in poco meno di 15 chilometri, si scenderà dai 1.350 ai 430 metri di altitudine per un dislivello di oltre 900 metri. Così si arriverà in un batter d’occhio allo sprint volante di Solares e ai piedi della seconda salita di giornata, il Puerto de Alisas, 10 chilometri al 6% di pendenza media, molto regolare con un paio di tratti al 7,5%. Il Gran Premio della Montagna sarà ad appena 18 chilometri dal traguardo: 11 di discesa, poi gli ultimi 7 durissimi, in salita, con rampe al 31%, strada strettissima e un fondo quasi da Mountain Bike.

Ci sono, insomma, tutte le condizioni per isolare Froome da lontano e poi attaccarlo nel finale. Il percorso è ideale, e sarà solo l’inizio di 4 giorni da far venire la tremarella alle gambe. Guardiamo le prossime tappe e scommettiamo che a Madrid il quinto in classifica generale avrà almeno dieci minuti di ritardo dalla maglia rossa.

Ultimi approfondimenti di Ciclismo