La seconda medaglia per l’Italia ai Mondiali di ciclismo di Innsbruck, dopo l’argento di Camilla Alessio (Crono Donne Juiores), ha il volto serio e compassato di Andrea Piccolo, 17 anni (il 23 marzo) di Magenta, dove frequenta il quarto anno dell’Istituto professionale. Grazie ad una crono maiuscola è riuscito a salire su un podio che, visti gli atleti (e i Paesi) presenti, si può definire regale, conquistando uno splendido bronzo.
“Ho capito che avrei potuto fare una grande gara quando mi hanno comunicato l’intertempo: 10” dal primo.. (in quel momento l’australiano Plapp, ndr). Mi sentivo ancora bene, avevamo programmato di dare il massimo nella seconda parte di gara e le gambe giravano; allora ho spinto” – dice l’azzurro.
Per Rino De Candido e il suo gruppo juniores si tratta della seconda medaglia consùecutiva, dopo l’argento nel 2017 a Bergen di Antonio Puppio. Il tecnico azzurro non nasconde la propria soddisfazione: “Soddisfatto è dire poco: Andrea è al suo primo anno, ha fatto una crono eccezionale. Non posso fare altro che complimentarmi.”
Sicuramente meno fortunata la prova di Samuele Manfredi, che chiude al 32° posto a 3’46” dal vincitore: “Speravo di fare una gara diversa invece non ho trovato il feeling con il tracciato, che è risultato veramente impegnativo. Nella seconda parte mi sono mancate le gambe ed ho pagato anche alcuni tratti di vento contrario.”

