La Nazionale del futuro riparte dal… passato. Di Biagio svela: “ecco quali ‘senatori’ resteranno. Buffon? Gli ho detto che…”

Gigi Di Biagio, neo allenatore della Nazionale, ha parlato del futuro dell'Italia e della volontà di Buffon e degli altri senatori di lasciare

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Coverciano, primo stage della Nazionale guidata da Gigi Di Biagio. Il neo allenatore dell’Italia post catastrofe svedese inizia da qui, con un gruppo di giovani, diversi dei quali già conosciuti da Di Biagio nell’under 21. Se i giovani sono il futuro, la nuova Italia ripartirà dal… passato. Sempre un po’ un paradosso, ma una squadra solida si deve fondare su delle basi altrettanto stabili. Il discorso senatori, lasciato a metà dopo la mancata qualificazione al Mondiale di Russia 2018, è stato il primo tema affrontato da Gigi Di Biagio nel suo nuovo ruolo di CT. In conferenza stampa a Coverciano, Di Biagio ha svelato quale sia il futuro di diversi big che si erano detti pronti ad abbandonare la maglia azzurra:

“o parlato con alcuni dei senatori perché volevo capire se avessero effettivamente la voglia di chiudere con la Nazionale. Ho parlato con Buffon, gli ho proposto di fare altre 2-3 partite e decidere perché un giocatore come lui non dovrebbe chiudere con una partita come quella contro la Svezia. Barzagli ha confermato invece di voler lasciare. Chiellini sarà con noi, De Rossi non farà parte del gruppo, al momento è alle prese con problemi fisici. Il mio ruolo? Nei miei incarichi in Federazione ho convocato circa 150 giocatori. So quale è il mio ruolo, sono realista ma ambizioso. Oggi non è importante l’allenatore della Nazionale ma il rilancio del nostro calcio. Sono 8 anni che sono in Federazione, conosco molto bene l’ambiente ed i ragazzi. Secondo me la Nazionale ha bisogno di una figura che sia tanto allenatore che selezionatore. In cuor mio ho la voglia di mettere in difficoltà chi dovrà scegliere il prossimo Ct ma adesso ho soltanto in mente il futuro del calcio italiano. Ci sarà un lavoro di concerto con Evani perché è cruciale fare squadra. Bisogna avere il coraggio di puntare sui giovani. Quello che ho sempre detto ai miei ragazzi è che quando si renderanno conto che giocare davanti ad 80.000 spettatori non influenzerà il loro stato d’animo potranno sentirsi pronti”