L’introduzione del Var ha fatto discutere e fa ancora discutere. Tanti sono i pareri contrastanti anche tra gli esperti di calcio e tra gli arbitri, ancora in attività e ritirati.
Tra questi ultimi c’è chi, per spiegare perchè il Var è utile, ha fatto un’ammissione davvero sorprendente. Nel podcast “The Brazialian Shirt Name”, Mark Clattenburg, ritiratosi 4 anni fa ormai, ha svelato alcuni retroscena delle sue decisioni prese nella finale di Champions League del 2016, vinta dal Real Madrid sull’Atletico allo Stadio San Siro di Milano: “sapevo che Bale l’aveva toccata, rendendo più semplice per Ramos segnare l’1-0 ma mettendolo in fuorigioco. Così ho chiesto al mio assistente se c’era stato quel tocco dopo la punizione. Ma ero totalmente isolato e mi sono visto costretto a far ripartire il gioco. Alla fine sono tornato in contatto con il mio assistente e mi ha detto che microfono e cuffie avevano smesso di funzionare proprio in quel momento. Ero molto confuso. È stata una decisione molto difficile“, ha spiegato sul gol di Ramos al 15′.
“Sono stato molto fortunato, perché mi sono trovato a fischiare un rigore con un fallo dubbio, diciamo 50-50 . Torres era chiaramente davanti a Pepe e c’è stato contatto. Era davvero fallo? È molto soggettivo. E l’ ho fischiato per ripristinare l’equilibrio, visto che il Real aveva già segnato in fuorigioco”, ha ammesso poi sul rigore concesso all’Atletico Madrid, rigore sbagliato da Griezmann, confessando quindi di essere ricorso alla legge della compensazione.

