
Massimo Moratti in un’intervista a France Football ha ricordato la storica Inter di Josè Mourinho, che riuscì nell’impresa di portare a casa il Triplete, infatti l’ex presidente nerazzurro ha parlato del portoghese, elogiando la sua professionalità: “mi interessai a lui ai tempi del Porto, quando lo vidi in conferenza stampa con loro. Accese dentro di me un sentimento di curiosità nei suoi confronti, questa fu la prima tappa in assoluto del mio rapporto con lui. Quando arrivò all’Inter poi mi resi conto di aver davanti un grandissimo professionista, penso sia il più grande professionista che ho incontrato in 20 anni di presidenza. In ogni cosa che fa, ci mette tutto l’ingegno del mondo: un esempio lampante sono le sue dichiarazioni, che sono sempre rilasciate al fine di trarre più benefici possibili da esse”.

Successivamente Moratti ha fatto un’analisi abbastanza approfondita per riassumere il periodo nerazzurro di Mourinho, parlando del modo con cui interagivano: “nonostante sia rimasto solamente due stagioni da noi, penso di poter affermare con sicurezza che lui abbia reincarnato alla perfezione l’animo interista, come fece 50 anni fa Helenio Herrera. Ha saputo legare in maniera incredibile con la tifoseria, trascinandola verso i successi che ha avuto. Volle fortemente Quaresma: ammetto che è stato l’allenatore che mi ha chiesto meno giocatori di tutti, ma con il portoghese insistette moltissimo. Era convinto che potesse cambiare la struttura della squadra. Poi è andata come tutti sappiamo, e da lì i giocatori che voleva li concordava con l’area tecnica, senza esercitare alcuna pressione su di me, e questa è una cosa che ho apprezzato molto”.

Infine l’ex presidente interista ha parlato della parte finale dell’avventura del portoghese e di come avvenne il passaggio al Real Madrid: “già dopo il primo anno il club spagnolo lo voleva portare al Bernabeu. Io gli dissi che se avesse voluto andare, era libero di farlo. Ma non prese bene queste mie parole…La sua partenza ci ha lasciato comunque in dono un Triplete, ed è una cosa grandiosa”.

