Una Juventus in difesa, non solo in campo ma anche in Tribunale. La squadra di Massimiliano Allegri è pronta a scendere in campo per la partita di Champions League contro il Benfica, ultima possibilità per rientrare in corsa per gli ottavi di finale. La squadra è in netta ripresa dopo un periodo di profonda crisi, le ultime prestazioni sono state incoraggianti e sono arrivati anche i risultati. Il successo nel derby contro il Torino potrebbe aver svoltato la stagione, poi la bella vittoria contro l’Empoli.
E’ in corso anche un’altra partita molto importante, fuori dal campo. Nella giornata di ieri la Procura di Torino ha notificato a 16 indagati, tra cui anche il club come persona giuridica, al presidente Andrea Agnelli, al vice Pavel Nedved, all’ex responsabile dell’area sportiva Fabio Paratici e ad altri membri tra Cda, l’avviso di conclusione delle indagini partite nell’estate 2021. Sotto la lente d’ingradimento sono finiti i conti del club bianconero relativi ai bilanci 2018, 2019 e 2020. I reati contestati sono il falso nelle comunicazioni sociali e le false comunicazioni rivolte al mercato.

La notifica è arrivata anche nei confronti di Maurizio Arrivabene, inizialmente non indagato. Tra le ipotesi di reato “ostacolo all’esercizio delle autorità di pubblica vigilanza”, ovvero la Consob, e il delitto di aggiotaggio informativo in quanto società quotata in borsa. Inoltre ad alcuni è stato anche contestato il reato di dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti.
Secondo le accuse gli indagati avrebbero agito per alterare il bilancio attraverso lo scambio di calciatori (lo scandalo plusvalenze) e la manovra degli stipendi. Il caso riguarda il periodo della pandemia, secondo i pm si è trattato di un differimento e non una rinuncia, perché le mensilità sarebbero state recuperate con accordi individuali e senza essere state contabilizzate a bilancio. La Procura avrebbe sequestrato le scrittute private. Sempre sulla questione stipendi, Cristiano Ronaldo è stato chiamato come persona informata sui fatti ma ha deciso di non presentarsi, informando che non avrebbe discusso dei suoi stipendi.
Come comunicato nella nota le differenze tra i bilanci presentati e quelli reali sarebbero sostanziali: nel 2018 perdita di esercizio pari a 39 milioni e 896 mila euro anziché 84 milioni e 506 mila; nel 2019 perdita di 89 milioni e 682 mila euro invece di 236 milioni e 732 mila euro; nel 2020 perdita di 209 milioni e 514 mila anziché 222 milioni e 477 mila.
La Procura aveva chiesto gli arresti domiciliari per Andrea Agnelli, la misura è stata però rigettata dal Gip perché non sono stati ravvisati pericoli di fuga, reiterazione di reato e inquinamento delle prove. Nei prossimi giorni la Juventus dovrà presentare la linea difensiva.
Cosa rischia la Juventus
La Procura potrebbe decidere di riaprire anche il procedimento sportivo legato alle plusvalenze, in questo caso potrebbero essere decisive le intercettazioni. Il rischio concreto per il club è quello di una multa da 51 mila euro a 1,5 milioni, mentre la situazione più delicata è quella dei dirigenti. Sempre sotto l’aspetto sportivo sono da valutare eventuali benefici per l’iscrizione al campionato, in questo caso il rischio sarebbe quello dei punti di penalizzazione.

