
Come una cenerentola vestita di bianco, l‘Islanda ieri notte ha fatto l’esordio al gran ballo di Euro 2016, primo Europeo della sua storia. Giusto il tempo di scendere in campo e i vestiti eleganti sono volati via: gli islandesi hanno messo le armature e con la loro barba che ricorda tanto i guerrieri Vichinghi hanno dato battaglia per 90′ minuti ai portoghesi, strappando un meritato 1-1.

Ma chi sono questi islandesi? I ragazzi di Lagaerback vengono dall’estremo Nord Europa, da un’isola, l’Islanda, che con i suoi circa 332.000 abitanti, rappresenta il paese europeo meno popolato, tant’è che in Francia per Euro 2016, è attualmente presente come tifoseria, circa il 15% degli islandesi!

In molti saranno entrati in confusione ieri durante la telecronaca della partita a causa dei cognomi quasi uguali: Sigurdsson, Halldorsson, Bjarnason, Gudmundsson, Sightorsson. La particolarità dei cognomi islandesi deriva dall’uso del patronimico (il nome del padre al genitivo) unito ai suffissi: “son” per i figli e “dottìr” per le figlie. Quindi ad esempio il capitano Gunnarsson sarà figlio di Gunnar: Gunnar + son. Usanza che mantiene ben salda la tradizione e permette agli islandesi di ricostruire per centinaia di anni il loro albero genealogico.

Un’ ultima curiosità: secondo un sondaggio a tema del 2007, il 56% degli islandesi crede nell’esistenza degli elfi ritenuta possibile dal 32%, probabile dal 16% e certa dall’8% della popolazione! Fra credenze e tradizione l’Islanda avanza nella foresta incantata di Euro 2016 senza aver paura di eventuali creature magiche: la prima, Ronaldo, l’ha già incontrata e sappiamo tutti com’è andata a finire!

