Coutinho al Barcellona e l’Inter adesso si dispera! Il retroscena di Stramaccioni: “ecco perchè decisero di mandarlo via”

Coutinho passa al Barcellona per 160 milioni e l'Inter si dispera. L'allenatore dell'epoca, Andrea Stramaccioni, svela un retroscena in merito all'addio del brasiliano

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Il trasferimento di Coutinho dal Liverpool al Barcellona è stato uno dei più costosi della storia. Il talento brasiliano si è trasferito in Catalogna per 160 milioni di euro, una cifra spropositata che ha generato nel bilancio del Liverpool un’enorme plusvalenza. A restare un po’ delusa invece è stata l’Inter. Il club nerazzurro che ha fatto conoscere Coutinho al grande calcio, lo ha venduto forse troppo frettolosamente, incassando fra costo della cessione e percentuale della rivendita, una cifra inferiore ai 15 milioni. L’allenatore dell’epoca, Andrea Stramaccioni, ha svelato un particolare retroscena in merito all’addio di Coutinho, dovuto per questioni di bilancio:

“non sono stupito di questo approdo al Barcellona dal Liverpool per 160 milioni di euro. Phil è cresciuto molto in Premier League e soprattutto nella Selecao, meritava un top club mondiale. Ha saputo lavorare sui suoi due punti deboli dell’epoca: cercare di più la porta per affermarsi anche come goleador e il lavoro senza palla. Aveva già esordito nell’Inter con Benitez e fu protagonista anche nella mia gestione. Partì benissimo andando in rete sia nei preliminari di Europa League contro l’Hajduk Spalato, sia all’esordio in Campionato a Pescara. Wes giocava nella sua posizione ed ovviamente la concorrenza era in generale per Phil di alto profilo, ma la sua evoluzione era già in corso. Era un’offerta difficile da rifiutare anche per il fascino del Liverpool e della Premier League, la sua volontà di andare in Inghilterra fu decisiva. Era un momento particolare e Cou era uno dei pochi prospetti giovani con un valore così alto nella nostra rosa del tempo. Bisognava aggiustare un po’ il bilancio è alla sua cessione seguì poi anche quella di Wes. Anche se a malincuore capii e rispettai la decisione di Branca e Ausilio. Ma certo nessuno fu felice della sua partenza perché se ne intuiva enorme potenziale“.