
Cessione Milan, passi in avanti – Cessione Milan che, almeno apparentemente, lascia spazio al mercato. Perché il primo colpo rossonero in vista della prossima stagione si chiama Gianluca Lapadula e le modalità con le quali è stato messo a segno riportano alla memoria i tempi di un Milan che oggi non c’è più. Blitz silenzioso a spazzare via la concorrenza, scatto sul mercato che ridà un pizzico di ottimismo ad un ambiente depresso e sempre più preoccupato in ottica futura. Ma l’arrivo di Lapadula al Milan su espressa volontà di Silvio Berlusconi ‘nasconde’ altro.

Cessione Milan, il compromesso di Berlusconi – Premessa necessaria: durante il periodo di esclusiva, ogni scelta deve essere concordata tra l’attuale dirigenza del club ed i nuovi potenziali compratori cinesi, non erano del tutto favorevoli in un primo momento all’operazione Lapadula. Ma l’insistenza di Berlusconi ha ‘piegato’ le resistenze cinesi, anche perché il compromesso offerto dal presidente rossonero ha messo d’accordo tutte le parti in causa: un Milan più italiano come da volontà presidenziale, a patto di un passo indietro nella scelta dell’allenatore.

Cessione Milan, allenatore ‘cinese’ – Che verrà deciso dai cinesi e non sarà Cristian Brocchi e (forse) nemmeno Marco Giampaolo: in pole c’è l’ex Ajax Frank De Boer, ma al di là del nome sul quale ricadrà la scelta il punto cruciale è un altro. Berlusconi così facendo ha espressamente dato un segnale in merito alla cessione del 70% delle quote del club: indizio significativo in vista della decisione finale sulla firma (o meno) del preliminare di vendita vincolante attesa entro il 30 giugno. Per un Milan cinese in dirigenza, ma sempre più italiano in campo. Il compromesso che mette d’accordo tutti. Tifosi compresi.

