Il Milan di Gattuso è ripartito da una difesa solida, tornata a 4 uomini e che ha trovato in Bonucci e Romagnoli due muri quasi invalicabili. L’ex centrale della Juventus sembra rinato dopo la cura Gattuso. Il capitano del Milan, nonchè leader del reparto arretrato per carisma ed esperienza (nonchè palmares) sembrava essersi perso nelle prime settimane in rossonero: una forma fisica ben lontana dal top, poca concentrazione e qualche svarione di troppo che lo avevano trasformato nel bersaglio perfetto delle critiche. Adesso, grazie al lavoro mentale di mister Gattuso, Bonucci è tornato sui suoi livelli e il Milan può sognare. A dichiararlo è lo stesso Bonucci che nel corso di un’intervista pubblicata da ‘La Gazzetta dello Sport’ ha dichiarato di credere al sogno Champions, paragonando Gattuso a Conte:
“Champions? Sì, questa squadra ha le carte in regola per arrivare agli obiettivi di inizio anno. A livello personale e con la squadra in cui militavo ho raggiunto traguardi importanti attraverso lavoro e sacrificio anche quando qualcuno a ottobre ci dava per spacciati. Finché la matematica lo consente questa squadra può raggiungere la Champions lottando in campionato o in Europa League. Ho sempre avuto fiducia in questa squadra, in questo progetto e nel mister, che nonostante la giovane età e la poca esperienza ha dimostrato grande carattere e di saper far giocare bene la squadra. La dote che mi ha stupito più di tutte è la sua capacità di trasmettere la fame che aveva da giocatore. Ha fatto sentite importanti tutti. Per carisma, determinazione, ferocia che trasmette alla squadra mi ricorda Conte”
Il Milan è attualmente in gran forma, gioca discretamente, vince e ha ritrovato entusiasmo, ma Bonucci non si è dimenticato dell’inizio complicato in maglia rossonera. L’ex centrale della Juventus ha ammesso di essersi quasi pentito del suo trasferimento quando le cose andavano male:
“vincere aiuta a vincere, ma ha detto bene Gattuso: bisogna mantenere i piedi per terra, quello che è passato è passato. Guardare avanti con la convinzione di essere una squadra che può dire la sua contro tutti. Se ho pensato ‘chi me l’ha fatta fare?’ Sinceramente sì, è stato il momento in cui le prestazioni in campo non coincidevano col vero Bonucci. La testa muove tanto, se non tutto. Poi mi sono ri-centrato, ho lavorato, ho pensato più a me stesso che a tutto il resto. Ho aumentato la fiducia in me stesso: non potevo cambiare in tre mesi quello che avevo fatto negli anni passati. Mi sono messo lì con forza interiore a credere nella scelta che avevo fatto. Ora super concentrato e motivato per essere importante per il Milan”