A tutto Mancini: “io, la Roma, il Leicester e la Cina. Inter? Che errore, adesso parlo io”

Roberto Mancini parla del suo futuro e non nasconde il desiderio di tornare ad allenare all’estero

“Non esiste assolutamente niente con la Roma. Dopo l’esperienza in Inghilterra mi piacerebbe allenare ancora all’estero, in un altro paese“. Lo ha dichiarato Roberto Mancini a margine di un evento dell’Unicef, a Roma. “Abito nella capitale ma non so quale sarà il mio futuro – ha dichiarato l’ex tecnico dell’Inter – Al momento non c’e’ niente di concreto. Se allenerei la Roma? Voi volete sapere solo questo, io sono un professionista e gli allenatori a volte vanno dove meno se lo aspettano. E poi non posso smentire le voci su una squadra o l’altra ogni giorno. A volte sono vere e altre no”.

Mancini si è però detto pronto per tornare ad allenare dopo un anno di riposo: “Vorrei lavorare. Il Leicester? Io ci ho anche giocato e sono un tifoso – ha spiegato – ma da qui a dire che lo allenerò ce ne passa. Non ho mai avuto nessun tipo di contatto con i dirigenti, ma se i progetti sono importanti e validi…”. Mancini, invece, ha escludo un futuro in Cina: “Mi hanno già chiamato, ma la Cina in questo momento è un po’ lontana. Vediamo, nella vita non si sa mai, ma in questo momento no”.

Capitolo a parte sull’Inter: “‘C’erano motivazioni più che valide per dire addio, quindi non mi pesa il fatto che Suning sia disposta ad investire molto. Mi è dispiaciuto buttare via il lavoro di un anno e mezzo, un lavoro faticosissimo per dare alla squadra, che è migliorata tantissimo, un certo tipo di mentalità. Però stava portando risultati. Colpa di Thohir? No no, quando c’è un cambio di presidente può capitare, c’è stato un momento in cui si capiva poco ed era quello in cui bisognava rinforzare la squadra e nessuno faceva niente. Siamo rimasti lì per settimane e settimane… Situazioni difficili, a volte si perde tempo importante e loro non capivano che nel calcio serve fare le cose velocemente. Rinnovo? Sì, avevo il contratto pronto da parte di Suning, era di tre anni. Anche se non ci siamo conosciuti bene e non abbiamo mai condiviso quello che poteva essere il futuro”, le parole di Mancini. 

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