Sole in faccia o pioggia battente, ginocchia sbucciate, lunghe ed interminabili attese: solo chi ha passato l’infanzia, e non solo, a giocare a basket nei campetti sa di cosa stiamo parlando. Quando il playground chiama, gli appassionati della pallacanestro rispondono sempre presenti. Non tutti i giovani di oggi però sanno di cosa stiamo parlando: presi troppo dalle ultime tecnologie, le nuove generazioni non sembrano troppo interessate agli sport. Tanti gli sforzi di genitori, insegnanti, allenatori e delle autorità dello sport per cercare di invogliare i più giovani ad avvicinarsi al mondo dello sport e innamorarsene per tutta la sua infinita bellezza, fatta di gioie e dolori, vittorie e sconfitte, amore e odio. E’ il gesto di Carlo Pezzi, ingegnere informatico 52enne, che ci ha colpito in particolar modo. Cittadino di Faenza, ha deciso di investire i suoi soldi per la realizzazione di un campetto da basket all’aperto nella sua città.
“In realtà tutto nasce dalla passione di una vita per il basket, combinata alla consapevolezza che ci vuole qualcosa di accattivante per attrarre i ragazzi. Tempo fa un anello attaccato al muro poteva essere sufficiente per scatenare dei partitoni, ora ci vuole una bella pavimentazione magari colorata e un bel canestro, ma alla fine se scendono, i ragazzi si divertono come allora facevamo noi. Quindi , molto semplicemente, ho individuato un’area nel centro della città, che tra l’altro era storicamente frequentata dai faentini per il gioco del bracciale prima, poi diventato tamburello e infine utilizzato per il calcetto, ovvero lo sferisterio Macrelli. Da una trentina di anni non veniva più così sfruttato e vedere rinascere qualcosa in quella location ha coinvolto emotivamente, secondo me, gran parte della città e ho avuto un riconoscimento inaspettato; graditissimo, ma al quale non ero neanche pronto. In più c’è stata una grossa risonanza e un rimbalzo sui social che ha fatto diventare più grande di quello che sia in realtà il gesto. Credo che ci sia un gran bisogno, ma anche la voglia di mettersi un po’ in gioco, spendere un po’ di tempo in prima persona per fare qualcosa per tutti. Io ho messo due soldi perchè la mia famiglia ha capito che questo era un mio desiderio maturato in tanti anni, ma molti mi hanno aiutato per sè. ma anche per dare un posto, un scelta ai ragazzi che possono decidere di andare o meno. Il circolo poi ci ha accolto e spero ci possano essere anche altre iniziative del genere; siamo appena partiti“, ha raccontato Carlo a SportFair.
Inizialmente, il signor Pezzi non era propenso a diffondere troppo la notizia, ma qualcosa gli ha fatto cambiare idea: “un po’ ero titubante al pensiero di dare “in pasto” ai social questa attività, ma pensando che potesse essere copiata anche da altri mi ha dato coraggio. Guardate che lo consiglio a tutti, questi riconoscimenti valgono qualsiasi spesa e il tempo dedicato. E’ stato scritto che avrei preferito il campetto alla decisione spendere i soldi per cambiare l’auto; in parte è vero, ma la macchina da cambiare è quella di mia moglie“, ha continuato sorridendo Carlo prima di dedicare un ultimo pensiero a coloro che dedicano le loro giornate ad insegnare ai più giovani il vero valore dello sport: “i veri benefattori sono tutti gli allenatori delle giovanili di tutti gli sport. Loro spendono uno dei beni più preziosi , il loro tempo per i nostri figli“.
Un gesto da applausi, dunque, quello di Carlo Pezzi, che ha regalato alla sua città un luogo speciale, che farà divertire, a volte anche litigare, ma che farà tornare tutti a casa col cuore sorridente e pieno di gioia. E adesso, tutti in campo!!






