La morte di Ayrton Senna: 30 anni fra leggenda e tragedia

Sono passati 30 anni dalla morte di Ayrton Senna: il ricordo del leggendario pilota che cambiò la Formula 1

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Oggi, 1 maggio 2024, il mondo della Formula 1 si ferma per commemorare il trentesimo anniversario dalla morte di uno dei suoi piloti più leggendari, Ayrton Senna da Silva. Nato il 21 marzo 1960 a San Paolo, Brasile, Senna è cresciuto con una passione bruciante per le corse che si è manifestata già nei primi anni della sua vita. La sua carriera in Formula 1 iniziò nel 1984 con la scuderia Toleman e si sviluppò attraverso team come Lotus, McLaren e Williams, con i quali ha ottenuto i suoi più grandi successi in una carriera che, tra leggenda e tragedia, ha cambiato la Formula 1.

La carriera di Ayrton Senna: trionfi e rivalità storiche

Senna è considerato uno dei piloti più talentuosi della storia della Formula 1: maestro nella gestione delle gomme, velocissimo in qualifica (65 pole, record dal 1989 al 2006, ndr), a suo agio nei circuiti cittadini e particolarmente abile alla guida sul bagnato.

La sua prima vittoria in Formula 1 arrivò nel Gran Premio del Portogallo del 1985, corso sotto una pioggia torrenziale, nel quale dimostrò una supremazia schiacciante. Senna vinse il campionato del mondo di Formula 1 tre volte (1988, 1990, 1991) con la McLaren, e il suo duello con il rivale francese Alain Prost (compagno di scuderia) è passato alla storia come uno dei più intensi e iconici nella storia non solo dei motori, ma dello sport in generale.

1 maggio 1994, Ayrton Senna e l’incidente di Imola

Il 1° maggio 1994 è una data rimasta tristemente impressa nella storia della Formula 1. Si correva il Gran Premio di San Marino sul circuito di Imola. Ayrton Senna fu protagonista di un grave incidente alla curva del Tamburello. La sua Williams si schiantò contro il muro di protezione a una velocità folle. Il puntone della sospensione anteriore destra, spezzatosi, penetrò la visiera del casco del pilota brasiliano sfondando la regione frontale destra del cranio e provocando lesioni gravissime che successivamente si rivelarono fatali.

Senna, all’arrivo dei soccorsi, respirava autonomamente ma in stato di coma. Nonostante i rapidi interventi medici e il trasporto presso l’Ospedale Maggiore di Bologna in elisoccorso, Senna fu dichiarato morto poche ore dopo. Decesso che fece seguito a quello di Roland Ratzenberger avvenuto il sabato precedente alla gara. Un weekend funesto per la Formula 1 che quel giorno perse la sua leggenda più grande.

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