“Sono stata zitta per troppo tempo”, Chiara Ferragni rompe il silenzio

Chiara Ferragni rompe il silenzio a due mesi dallo scandalo pandoro: le parole dell'influencer e imprenditrice italiana

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Chiara Ferragni è nell’occhio del ciclone da diverso tempo ormai. L’influencer e imprenditrice italiana è tra i personaggi più chiacchierati di sempre, anche a livello mondiale, per le sue questioni giudiziarie.

Tutto è nato lo scorso dicembre, quando Chiara Ferragni è finita sotto i riflettri per una pratica commerciale scorretta: l’influencer ha pubblicizzato il pandoro Balocco, griffato Ferragni, facendo intendere che chi lo avrebbe acquistato avrebbe dato il suo contributo ad una raccolta fondi per l’Ospedale Regina Margherita di Torino.

Intervistata dal Corriere della Sera, Chiara Ferragni ha deciso di parlare, per la prima volta, dopo lo scandalo.

Il 15 dicembre di Chiara Ferragni

Erano le otto del mattino, ero in piedi, stavo andando su un set fotografico e nè io nè i miei collaboratori ci aspettavamo nulla del genere. Sono rimasta completamente scioccata. Anche perchè ho saputo la notizia dalle agenzie, contemporaneamente a tutti gli italiani. Era venerdì, ho passato anche sabato e domenica chiusa in casa, con addosso la stessa tuta, a leggere i tweet terribili su di me e dire: cosa cavolo sta succedendo?“, ha raccontato l’imprenditrice.

Chiara Ferragni ha poi parlato anche del tanto chiacchierato video di scuse: “volevo fare qualcosa per dimostrare la buona fede mia e delle persone che lavorano con me, continuavo a leggere cose false, tipo che avevo truffato i consumatori e perfino i bambini malati. Ero scossa e dopo varie prove ho postato il video e facevo del mio meglio per trattenere le lacrime perchè non volevo fare la vittima. Probabilmente non era il momento giusto per il video, continuavano ad uscire notizie contro di me. Forse avrei dovuto pensarci di più, aspettare, ma si stava mettendo in gioco tutto, si andava molto oltre i giudizi sull’operazione in sì, la strumentalizzazione era completa. E quando sei dentro una gogna mediatica, ti sembra che tutte le persone ti sitano accusando, invece basta uscire un attimo di casa per accorgerti che non è così Da quando ho ripreso ad uscire non ho incontrato qualcuno che mi dicesse ‘sei una criminale’ ma solo persone che dicono tutto questo è ingiusto, ne uscirai a testa alta”.

L’errore di comunicazione

“Ci siamo resi conto che alcuni processi di analisi interna avrebbero potuto essere gestiti meglio. E stiamo lavorando per migliorare alcuni profili organizzativi. Ho sempre pensato che, se hai trenta milioni di follower, se fai beneficenza e ne parli, crei un effetto emulativo. Durante il Covid, io e Federico abbiamo donato 50 mila euro a testa, ma comunicandolo, il crowdfunding è risultato il più sostanzioso d’Europa raccogliendo quattro milioni e mezzo, grazie ai quali siamo riusciti a creare una terapia intensiva in un mese e mezzo. Ma non solo: seguendo il nostro esempio, altri hanno attivato operazioni simili per altri ospedali. Per questo, quando possibile, la mia ratio è stata che, nell’ambito di operazioni commerciali tra le mie società e un partner, fosse semplicemente una buona idea provare ad aggiungere una parte di beneficenza anche piccola rispetto al contratto. Ho sempre pensato che, fra niente e poco, era comunque del bene che veniva fatto”, ha aggiunto Chiara Ferragni.

Chiara Ferragni, Balocco e la donazione prima della vendita dei pandori

“La donazione è stata fatta subito dopo la firma del contratto ed è stata fatta subito proprio perché l’importo di 50 mila euro era certo e slegato dalle vendite e poi perché speravamo che il macchinario arrivasse prima della messa in vendita del pandoro”, ha spiegato l’influencer. “Nel cartiglio e nei miei post, però, abbiamo sempre scritto e detto che “Chiara Ferragni e Balocco sostengono l’ospedale…”, mai che una percentuale delle vendite sarebbe andata in beneficenza“, ha precisato.

Parlare di cachet è improprio, perché quella cifra è il compenso dato alle mie società per i miei diritti di immagine, per la promozione e l’intera operazione. Non si deve far confusione tra la persona fisica Chiara Ferragni, il brand e le aziende. Inoltre, senza l’operazione, la donazione non sarebbe stata fatta“, ha aggiunto poi parlato della differenza tra il cachet incassato rispetto alla donazione fatta.

Io vedo i miei numeri, ho un’idea di quanto posso essere popolare, ma mi rendo conto di aver sottostimato tutto. Adesso, sono fiera dei miei ragazzi ma so che serve un rafforzamento della struttura con persone con più esperienza di me e di quelle che sempre in buona fede mi hanno aiutato fin qui. Serve anche, in certi momenti, essere più pronta a combattere e io non pensavo di doverlo mai fare“, ha proseguito

Due mesi duri, la paura e il futuro incerto

“È stata dura. Per due mesi si è parlato di me come se fossi una criminale e incarnassi ogni male di questo Paese. Quando è scoppiato il caso, gli hater non hanno attaccato Balocco perché dicevano che ci sono gli operai e le famiglie, ma anche per le mie società lavorano 50 famiglie. Sono abituata a essere un personaggio divisivo, ad avere persone che mi supportano, ma anche hater. Fa parte del gioco, ma cercare ogni giorno una notizia negativa, anche falsa, per volere la mia disfatta, è stato eccessivo da sopportare anche per me. Poi ho l’impressione che faccia fare più clic dare enfasi a qualche hater piuttosto che alla maggioranza silenziosa che magari la pensa in altro modo”, ha ammesso poi Chiara Ferragni.

Se cerco il mio nome su Google? Purtroppo sì. L’ho sempre fatto e, adesso, lo faccio con maggiore frequenza e, quando escono nuove fake news, è molto difficile non rispondere subito. Cerco il mio nome perché vorrei il controllo su tutto e per avere il polso di quello che si dice su di me, anche se poi mi deprimo di più e mi sento meno forte di prima“, ha continuato.

Non è il primo momento in cui ho paura che tutto finisca: la paura è costante. In un lavoro come il mio che è completamente nuovo, temi sempre che il trend possa cambiare e di non piacere più. Poi, per non interrogarmi sugli esiti negativi, ho fatto tanto lavoro su me stessa, mi hanno insegnato che bisogna vivere solo nel presente, non nel passato né nella paura del futuro. E mi dico che non posso piacere a tutti, ma che alle persone a cui piaccio, piaccio perché sono me stessa, faccio le cose che piacciono a me e, anche se ora vengo descritta come una “criminale”, cerco di ispirare le persone verso cose positive perché questo è il mio modo di comunicare. Io senza comunicare non riuscirei a vivere: mi piace lo scambio di opinioni, mi piacciono anche le critiche, se fatte in modo costruttivo. Ho cambiato tante cose di me, ascoltandole“.

“Io penso di essere una brava persona e di dare il massimo in tutto quello che faccio”, ha confessato.

Chiara Ferragni e Fedez

“La priorità è difendere la mia famiglia. Ho avuto un successo più grande dei sogni che avevo. Ora mi sento fragile però faccio fatica a raccontarlo. Faccio fatica perchè se raccontassi quanto mi sento fragile, mi percepirei ancora più debole, ancora più attaccabile”, ha dichiarato Chiara Ferragni, che al momento dell’intervista indossava ancora la fede.

In tanti weekend Fedez non c’è stato e in altri c’è stato. Comunque, è mio marito. E secondo me, in certe situazioni di caos esterno, le altre cose è meglio tenerle dentro la coppia. La priorità è proteggere la famiglia e i figli. Poi, naturalmente, qualunque cosa io faccia, se ne parla: se la faccio con lui o se la faccio senza di lui e chiunque nel mondo può dire la sua e avere le sue opinioni, ma per me piuttosto che dare spiegazioni è più importante fare quello che reputo più gusto: tenere i problemi tra le mura familiari“, ha tagliato corto.

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