Presunta relazione Wanda Nara-Brozovic: Corona condannato per diffamazione

Fabrizio Corona condannato per diffamazione: dovrà risarcire Wanda Nara e Marcelo Brozovic dopo il caso sulla presunta relazione tra i due

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Fabrizio Corona è stato condannato nel processo che lo vedeva imputato per diffamazione nei confronti di Marcelo Brozovic, ex calciatore dell’Inter, e Wanda Nara, compagna di Mauro Icardi. Ai tempi in cui entrambi i calciatori vestivano la maglia nerazzurra, il fotoreporter aveva insinuato una presunta relazione fra il centrocampista croato e la moglie del bomber argentino. Il Tribunale di Milano ha comminato una sanzione di 1500 euro, riconoscendo nei confronti delle due parti civili un provvisionale di risarcimento di 5000 e 7500 euro.

Il commento del legale di Brozovic

Siamo soddisfatti della sentenza. Una sentenza che comunque rende giustizia al mio cliente, Marcelo Brozovic, che si è visto diffamare, accusandolo di una relazione extraconiugale con uno dei suoi compagni di squadra. Una diffamazione molto molto grave. Abbiamo ottenuto una provvisionale e adesso ci riserviamo anche un’azione civile per gli ulteriori danni che secondo noi abbiamo subito. Comunque siamo molto soddisfatti della sentenza di condanna“, ha commentato l’avvocato Danilo Buongiorno, legale di Brozovic al termine della lettura del dispositivo.

Le parole dell’avvocato di Corona

Fabrizio Corona, atteso da un nutrito gruppo di giornalisti e fotoreporter, non era presente in aula. “È stato condannato Fabrizio, una pena pecuniaria, solo pecuniaria come prevede la legge a volte in questi casi. 1500 euro, poi ci sono ovviamente i risarcimento vari, comunque il totale sarà 7000, 10.000 euro, niente di che“, ha spiegato il legale di Corona, Ivano Chiesa: “Veramente io speravo che venisse assolto, ma è molto difficile, perché la giurisprudenza ci dà contro, perché è scritta pensando alla carta stampata. Mentre, adesso che le notizie volano sul web, diventa molto difficile adeguarsi a quello che richiede la giurisprudenza. Comunque la sentenza la prendiamo e ok, faremo l’appello“.

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