Marco Pantani, 20 anni dalla morte e 3 indagini dopo: “non è stato ucciso” ma nessuno vuole crederci

Sono passati 20 anni dalla morte di Marco Pantani: le 3 indagini condotte hanno confermato la morte naturale. Ma nessuno vuole crederci

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Per tutti il 14 febbraio è il giorno di San Valentino, quello in cui si celebra l’amore. Per tutti, tranne che per gli appassionati di ciclismo. Il 14 febbraio riporta alla mente la tragica vicenda legata alla morte di Marco Pantani, trovato senza vita in una stanza del Residence “Le Rose” di Rimini nel 2004. La versione ufficiale sulla morte del “Pirata” racconta di un decesso per overdose di cocaina.

La famiglia ha sempre rigettato tale scenario insinuando la possibilità che Marco Pantani possa essere stato ucciso. Le tre indagini che si sono occupate del caso non hanno trovato alcun riscontro in merito, seppur misteri e punti oscuri sulla vicenda siano sempre rimasti nel tempo.

L’indagine del 2004 sulla morte di Marco Pantani: 3 condanne, decesso per overdose

La prima inchiesta risale al 2004, appena dopo la morte del ciclista. Al termine del processo, tenutosi presso il Tribunale di Rimini alla chiusura delle indagini, arrivò una condanna a 4 anni e 6 mesi per Fabio Carlino (assolto in Cassazione), ex manager di discoteche, “per spaccio e morte come conseguenza dello spaccio”; a 3 anni e 10 mesi per Ciro Veneruso, il “corriere della droga” accusato di aver portato la cocaina a Pantani, mentre Fabio Miradossa, lo spacciatore, patteggiò una pena di 4 anni e 10 mesi. La morte di Pantani, secondo i giudici, fu provocata dall’assunzione volontaria della droga.

L’indagine del 2014 sulla morte di Marco Pantani: la stanza a soqquadro

A 10 anni di distanza venne aperta una seconda indagine. La nuova inchiesta riguardava lo stato in cui si trovava il bilocale occupato dal ciclista presso il residence “Le Rose”, ritrovato completamente a soqquadro, con incongruenze tra le immagini riportate nei video della Polizia e nelle testimonianze di chi soccorse il “Pirata”.

L’indagine venne archiviata 2 anni più tardi: secondo il Gip Cantarini, l’ipotesi dell’omicidio è stata ritenuta “una mera congettura fantasiosa“, la morte di Pantani è stata causata da “assunzione, certamente volontaria, di dosi massicce di cocaina e farmaci antidepressivi“.

L’indagine del 2021 sulla morte di Marco Pantani:

Nel novembre del 2021 venne aperta una terza indagine, da parte della Procura di Rimini, dopo aver ricevuto un memoriale dall’avvocato Fiorenzo Alessi di Rimini. Elisabetta Melotti, procuratore capo di Rimini, ha aperto un fascicolo “contro ignoti” per verificare, ancora una volta, la possibilità che il ciclista romagnolo sia stato ucciso.

A dare il via alle nuove indagini furono le parole di Fabio Miradossa, l’uomo che forniva la cocaina a Pantani: “Marco è stato ucciso“. Al riguardo, la Commissione Antimafia ha indagato anche sulle parole di Renato Vallanzasca riguardanti quanto detto in carcere da esponenti della malavita vicini alla camorra circa l’esclusione di Pantani dal Giro del 1999 per ematocrito alto. “Mi dissero di scommettere contro Pantani perchè non avrebbe finito il Giro“, le parole in questione.

Dopo aver ascoltato Fabio Miradossa, gli inquirenti sono arrivati alla conclusione che non ci sono elementi nè possibili sospettati circa l’ipotesi di omicidio.

La morte di Marco Pantani: la verità a cui nessuno vuole credere

Tre indagini hanno portato alla stessa conclusione: “Marco Pantani non è stato ucciso“. Eppure, a questa verità, nessuno vuole crederci. La famiglia non riesce a capacitarsene, così come gli amici e i fan. Marco stava vivendo un momento difficile, iniziato con l’esclusione dal Giro del 1999, da campionissimo era diventato “quello dopato“: è bastato questo a farlo cadere preda di demoni, droghe e depressione, fino al momento fatale?

E ancora, la provetta del Giro ’99 è stata manomessa? “Il 5 giugno 1999 è il giorno della morte di Marco Pantani. Non fisicamente, ma moralmente e spiritualmente. Perché è vero, come diceva Pasolini: ‘so chi sono i colpevoli ma non ho le prove’. Sono certo che sia stato fregato“, l’avv. Manzo nel podcast in cui ha ripercorso quanto accaduto nell’ultima corsa di Pantani.

Dubbi, ombre, misteri lunghi 20 anni e che forse esisteranno per sempre. Un fondo di verità in questa vicenda esiste. Marco Pantani non è morto, vive nei ricordi e nei cuori di tutti i familiari, gli amici e i fan. Sul fatto che non sia stato ucciso, invece, resterà sempre più di un dubbio.

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