Imperdonabile. Il racconto della vedova di Rebellin: “è sceso dal camion e…”

Francoise Antonini, moglie di Davide Rebellin, non riesce a perdonare il camionista che ha travolto e ucciso il marito

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Nei giorni scorsi Wolfgang Rieke, il camionista che ha investito e ucciso Davide Rebellin, ha patteggiato una pena di 3 anni e 11 mesi. Venerdì scorso gli sono stati concessi i domiciliari. Una notizia che ha colpito profondamente Francoise Antonini, moglie dell’ex ciclista che in una toccante intervista a “La Gazzetta dello Sport” ha ammesso: “da allora non dormo più. Ho un buco enorme nel cuore e nella mia vita“.

La pena di Francoise e quella dell’uomo che le ha portato via il marito

È stato uno choc violento, non volevo crederci. Ho tremato a lungo per la mancanza di considerazione e rispetto nei confronti di mio marito… Davide non tornerà mai più a casa nostra“, ha spiegato Francoise che poi ha negato quanto era circolato a mezzo stampa in merito al sentimento positivo con il quale la famiglia Rebellin aveva accolto la notizia del patteggiamento: “non sono assolutamente d’accordo. Non chiedo l’ergastolo, ma vorrei almeno raddoppiare la pena in modo che quest’uomo possa davvero affrontare la sua coscienza per rispetto di Davide”.

La pena di Françoise sarà molto più lunga. “La mia pena non si conta in anni. Cerco di conviverci, l’amore per Davide mi aiuta a non lasciare che il dolore guidi la mia vita. C’era una cosa che Davide non sopportava: vedermi triste. Questo mi impedisce di cadere a pezzi“.

La morte di Davide Rebellin: un gesto imperdonabile

Francoise non riesce a perdonare il camionista per il comportamento avuto dopo l’incidente: “è sceso dal camion. Ha guardato mio marito. È rimasto lì per 15 minuti senza chiedere aiuto, preoccupato soltanto di cancellare con la saliva le tracce dell’urto sul camion e poi se n’è andato, lasciandolo lì… Come se avesse schiacciato un piccione. E ha continuato la sua vita tranquilla per nove lunghi mesi. Se è stato messo in carcere è stato soltanto perché le telecamere hanno ripreso tutto. Non è ancora possibile parlare di perdono, non di fronte a comportamenti senza alcuna compassione e coscienza. Ho ancora troppa rabbia, tristezza e dolore per perdonarlo“.

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