Parigi 2024 obiettivo dell’anno, poi il ritiro? Paltrinieri svela: “farò le mie riflessioni dopo le Olimpiadi”

Gregorio Paltrinieri pensa già al futuro? Il campione azzurro tra Mondiali, Olimpiadi e importanti riflessioni

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E’ tutto pronto a Dubai per i Mondiali di nuoto 2024. A pochi mesi dalle Olimpiadi di Parigi i campioni di nuoto si sfideranno in vasca per i titoli iridati, in una rassegna insolita, organizzata nell’anno olimpico.

In gara ci sarà anche Gregorio Paltrinieri, che alla vigilia dell’appuntamento Mondiale ha parlato ai microfoni di “Repubblica”. L’azzurro si è raccontato a 360 gradi, tra obiettivi, presente e futuro.

Dopo i Giochi di Parigi avrò 30 anni. Ho sempre pensato che per come sono cresciuto, per tutte le gare che ho fatto e le situazioni in cui sono stato, trovarmi a dover solo partecipare mi starebbe stretta. Mi piace più competere per la vittoria che nuotare. Quello che mi tiene attaccato a questo sport è poter vincere. Farò le mie riflessioni vedendo come va Parigi“.

Il campione azzurro ha parlato anche della sua relazione con la spadista Rossella Fiamingo. Pregi e difetti di essere coppia tra sportivi di alto livello? “Camminiamo su due binari differenti e per fortuna ci incontreremo a Doha, lei ha una gara di coppa. Siamo molto diversi io e Ros, ed è un bene. Lei metodica e schematica, io vorrei ma mi faccio prendere dalla creatività del momento. Impariamo l’uno dall’altra“.

Se rinascesse, farebbe il mezzofondista? “Per la fatica che si fa quotidianamente, ci sono sport più allettanti. Comunque sì, lo rifarei: a me piace competere, è quello che mi tiene legato al nuoto”.

La 10 km olimpica sarà nella Senna: “un palcoscenico scintillante. Ci ho già nuotato, ma in un altro punto rispetto al percorso olimpico. È un fiume molto largo, imponente. E anche se l’acqua è sporca, preferisco nuotare in un’atmosfera elettrica al centro di Parigi, che in un bacino anonimo. Certo, le Olimpiadi tornano in Europa e tra la gente. Ma preoccupano le guerre attorno così come non è ideale gareggiare dove i russi non vanno e se vanno non partecipano gli ucraini. Lo sport dovrebbe unire. Da atleta farei qualsiasi cosa per essere a Parigi, nella culla dell’arte, mi vengono in mente mille pittori e mille film, un posto ideale per esprimere le proprie idee, che nel nostro caso è la nostra forza“.

Si sente forte? “Fisicamente sto a posto, sono stato bene tutto l’inverno, anche grazie al fatto che ho saltato gli Europei in vasca corta, la prima gara internazionale che non faccio dal 2011 – continua Paltrinieri -. Col mio allenatore, Fabrizio Antonelli, stiamo provando a risparmiare energie e focalizzarci su degli obiettivi. Quando nuoto 16 km al giorno per svariate settimane arrivo a livelli di stress da cui iniziano i guai fisici. Anche se la mia indole mi porta sempre a fare di più, non reggo i regimi di un tempo. Il mio corpo si è stancato e usurato tanto. Devo contenermi, fare delle scelte. Anche a Doha vedrò se fare tutte le gare. L’obiettivo dell’anno è Parigi“.

Le piacerebbe essere il portabandiera? “A me non è stato detto niente, anche se il mio nome salta spesso fuori. È un ruolo importante, sarebbe un piacere e un onore immensi rappresentare tutti gli sportivi italiani“.

Sente di essere un personaggio al di là della vasca? Alla Pellegrini, Tamberi, Goggia e Sinner? “Da piccolo non tifavo il più forte ma quello che diceva cose che mi stuzzicavano, che mi facevano pensare. Tra i grandi amavo Tomba, quando lo ascoltavo mi veniva voglia di sciare. Se io ispiro i bambini a nuotare, è un risultato. Sono orgoglioso del progetto Dominate the water per avvicinare la gente a conoscere il fondo e a occuparsi della tutela dell’ambiente, in futuro vorremmo trasformarlo in qualcosa di più grande. Gli sportivi possono trasmettere valori. Gimbo lo sento spesso, con Sofi siamo simili, le pressioni ci danno una spinta in più. Sinner non lo conosco ma mi piace moltissimo. Mai dovremmo sentirci invincibili quando vinciamo e mai dovremmo sentirci finiti quando qualcosa va male“.

La Nazionale azzurra cosa può fare ai Giochi? “A differenza del passato abbiamo più punte e un valore medio più alto. Prima si parlava solo di Federica, di me e Detti per le medaglie. Ora c?è un Ceccon fortissimo e unico per quante gare può fare bene, ci sono Martinenghi, Pilato, Burdisso, Quadarella. Tanti a giocarsela“, ha concluso.

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