Formula 1, Hamilton shock: “così ho rischiato di morire”

Lewis Hamilton racconta una pericolosa e adrenalinica esperienza con il surf ale Hawaii: il pilota Mercedes ha rischiato grosso

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I piloti di Formula 1 sono amanti del rischio, spericolati per natura e mettono in conto che nelle loro sessioni in pista un incidente a velocità folli possa costare caro. È il rovescio della medaglia di uno sport che regala emozioni forti, le stesse di cui si nutrono. Cosa accade però se le stesse sensazioni vengono ricercate anche fuori dalla pista?

Lewis Hamilton, uno dei piloti più forti della storia della disciplina, ne dà un esempio raccontando un adrenalico e pericoloso episodio del quale è stato protagonista insieme all’amico Kelly Slater.

Il racconto di Hamilton

Due anni fa, Pipeline, isole Hawaii. Lewis Hamilton racconta, in un’intervista rilasciata a Robb Rerport: “c’erano onde da 25 piedi (quasi 8 metri, ndr.), Kelly Slater mi diceva: ‘non mi sembra possibile che tu possa entrare in acqua’. Sono sempre stato un amante dei rischi: quando qualcuno dice ‘non puoi arrampicarti su quell’albero’, io lo scalerò. Anche se quasi sicuramente cadrò giù“.

Era un enorme tubo, Kelly era davanti a me. Dovevo solo assicurarmi di non farmi risucchiare. Così mi sono tuffato, mi sono aggrappato alla barriera corallina e ho pregato. Potevo sentire l’onda atterrare dietro di me, era come una bomba che esplode. La mia tavola è stata strappata e divisa a metà. Ho pensato di essere molto vicino alla fine. Ma questa cosa, per qualche motivo, mi eccita“, ha raccontato Hamilton.

Il pilota britannico è un amante del rischio, seppur in gioventù fosse più spericolato di oggi: “quando ero più giovane, in pista ero spericolato. Ho corso molti rischi e sono stato fortunato a non infortunarmi. Ora riesco a misurare il rischio in modo più intelligente. Sono sempre stato bravo a conoscere il mio limite e il mio limite è più alto di quello della maggior parte delle persone. E mi sono sempre sentito a mio agio quando sono vicino al limite“.

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