Frank Chamizo perde il bronzo Mondiale: positivo ad un test antidoping

Frank Chamizo è risultato positivo ad un test antidoping: assunta una sostanza stupefacente. L'azzurro perde il bronzo Mondiale

SportFair

Seri guai per Frank Chamizo. Il lottatore azzurro perde il bronzo Mondiale conquistato in Serbia lo scorso settembre perchè risultato positivo ad una sostanza stupefacente.

Chamizo è risultato positivo ad un test antidoping eseguito da un’agenzia internazionale privata a seguito del quale il lottatore italiano ha deciso di patteggiare una pena di tre mesi, che ha già scontato.

La pena

A Chamizo è stata inflitta la pena minimo poichè la positività dell’italo-cubano è stata riscontrata in percentuali bassissime.

Le parole di Chamizo

“Ci tengo a precisare che nella mia vita non ho avuto mai nulla a che fare con il doping e che il provvedimento della Federazione Internazionale di Lotta revocarmi la medaglia è stato da me condiviso. Nel procedimento ho tenuto però a dimostrare che la sostanza che era stata trovata non aveva nulla a che fare con le competizioni e che non aveva avuto nessun effetto né sulle gare, né sul bronzo che ho vinto. Capisco comunque di aver commesso un errore, per questo ho concordato di perdere la medaglia e ho anche dichiarato la mia disponibilità a sottopormi ad ogni controllo o programma di recupero che permettesse di dimostrare la mia correttezza e la mia voglia di sgombrare ogni dubbio sul punto”, ha dichiarato Chamizo alla Gazzetta dello Sport.

La nota della Federazione

“Rispettiamo i regolamenti e le decisioni, ma al contempo riteniamo sia giusto dire che la gara di Chamizo non era stata in alcun modo influenzata dall’uso di sostanze. La UWW, a seguito di approfondita istruttoria dopo la segnalazione da parte dell’agenzia indipendente ITA (International Testing Agency), ha verificato che la positività era dovuta al consumo di una sostanza di abuso a scopo ricreativo, avvenuto lontano dalle gare (tanto che la quantità trovata era molto bassa) e ha comminato la pena minima di 3 mesi che si è esaurita lo scorso mese di gennaio. Tant’è che l’atleta ha già da tempo ripreso la preparazione in vista degli imminenti Campionati Europei Senior di Zagabria. Pur non volendo giustificare l’uso di tale sostanza da parte dell’atleta e ritenendo che vada sempre e comunque preservata l’etica dello sport, risulta chiaro tuttavia che il caso di Chamizo ci pone in presenza di un errore umano. Ci è d’obbligo, inoltre, sottolineare che l’atleta Chamizo ha raggiunto grandi risultati senza mai aver ricorso ad aiuti esterni ed illeciti”, questa la nota della Fijlkam.

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