La terza puntata di Sanremo non ha sicuramente messo da parte le polemiche scatenate da Paola Egonu. Bisogna però partire da lontano, subito dopo la vittoria dell’Italia di pallavolo nella gara per il terzo e il quarto posto del Mondiale. L’atleta ha accusato di razzismo: “mi hanno chiesto anche se fossi italiana…questa è la mia ultima partita in Nazionale, sono stanca. Non puoi capire”. La rottura con l’Italia è stata sempre più evidente, fino al trasferimento al VakıfBank, una squadra turca.
Il suo nome è salito alla ribalta negli ultimi giorni, per la presenza a Sanremo nel ruolo di co-conduttrice. Le polemiche sono diventate un vero e proprio caso durante la conferenza di presentazione della puntata. “L’Italia è un Paese razzista che però sta migliorando, non sono tutti razzisti o tutti cattivi. Non voglio fare la parte della vittima ma dire le cose come stanno. Nel mio monologo mi racconto e quindi parlerò anche di questo. Sono emozionatissima”.
Il discorso durante la terza puntata
Paola Egonu si è raccontata durante la terza puntata di Sanremo, seduta sugli scalini e al fianco di Amadeus. “Spero di trasmettervi amore ed empatia. Sono qui per dare lezioni di vita, cercare di ricavare da ogni giorno un insegnamento. In passato sono stata definita ermetica. Alcune frasi sono state tagliate e i titoli di giornali studiati per fare rumore. Sono la prima di tre fratelli e devo tutto a mamma e papà. Non sono madre, ma sogno di diventarlo. Le vostre carezze continuano a mancarmi, ma questa è la mia strada”.
“Sono diventata grande e i perché sono continuati. Con il tempo ho capito che la mia diversità è la mia unicità. Io sono io. Siamo tutti uguali oltre le apparenze. Sono quella che viene anche criticata, alcune sono costruttive, altre dei macigni. Sono stata accusata di vittimismo e di non aver avuto rispetto per il mio paese, solo per aver mostrato le paure. Amo l’Italia e la maglia azzurra, per me è la più bella del mondo. Ho perso tante finali, ma non sono una perdente”.
La scelta di andare in Turchia, preferendo il denaro ai diritti
Paola Egonu ha tutto il diritto di sentirsi allo stesso livello degli altri e di non essere offesa per il suo colore della pelle. Ma per lo stesso motivo merita le critiche per le sue scelte di vita, proprio come un’atleta bianca.
Lei stessa si è definita negra, immigrata e sessualmente fluida, sottolineando che il suo orientamento sessuale non sia omosessuale, nonostante la relazione con la collega Katarzyna Skorupa. Attualmente è tornata single dopo un flirt con il pallavolista Michal Filip. Si è dimostrata sempre in prima linea per difendere i diritti e la libertà personale.
La scelta di trasferirsi in Turchia è arrivata, anche per ragioni economiche. Dopo l’esperienza a Conegliano, con un contratto da circa 400.000 euro, si è trasferita al VakifBank Club, in Turchia dietro corrispettivo di 1 milione di euro. La scelta è più che condivisibile, ma solo sotto l’aspetto economico e forse sportivo.
Discorso opposto, invece, dal punto di vista della libertà personale. La Turchia, da questo punto di vista, non è proprio il posto migliore. E invece si è integrata nel migliore dei modi, nonostante i soprusi e le libertà negate. La Turchia non concede diritti sotto questo punto di vista, soprattutto per le persone omosessuali.
Paola Egonu ha accusato gli italiani di razzismo, dimenticandosi un aspetto importante: la sua vita è svoltata grazie all’Italia, Paola Egonu è diventata qualcuno grazie alle leggi, diritti italiani, anche sotto l’aspetto dell’inclusione e anche sportivo. Oggi ha dichiarato di non sentirsi vittima, ma forse ha dimostrato il contrario. Quando la ‘toppa’ è peggio del buco.