Il padre di Djokovic in una manifestazione filo-russa? La verità di Nole

Novak Djokovic commenta quanto accaduto al padre a Melbourne dopo i quarti di finale con Rublev agli Australian Open: le parole del campione serbo

SportFair

Il papà di Novak Djokovic è finito nel caos a Melbourne perchè pizzicato in una manifestazione filo-russa in compagnia di alcuni tifosi del figlio.

Il padre del campione serbo ha evitato di sedere al box in tribuna ieri nella semifinale tra Djokovic e Tommy Paul, seguendo il match dalla camera d’albergo, ma potrebbe tornare domani per la finalissima con Tsitsipas.

Dopo la semifinale di ieri, Djokovic ha commentato quanto accaduto.

Le parole di Novak Djokovic

“Ho visto, come tutti, quello che è successo ieri (mercoledì in realtà) . È stato un peccato che l’interpretazione errata di ciò che è accaduto sia aumentata a un livello così alto. Ci sono state molte conversazioni con il direttore del torneo, con i media e tutti gli altri. Mi ha colpito, ovviamente. Non me ne ero reso conto fino a ieri sera. Non mi ha fatto piacere vederlo”, ha dichiarato Djokovic.

Mio padre, tutta la mia famiglia e io abbiamo attraversato diverse guerre durante gli anni 90. Come ha affermato in una dichiarazione, siamo contro la guerra, non sosterremo mai alcuna violenza o alcuna guerra. Sappiamo quanto sia devastante per la famiglia, per le persone in qualsiasi paese che sta attraversando la guerra. Questa è la prima cosa che voglio dire. La seconda cosa è che mio padre, come ha detto in quello scritto, è andato dopo ogni partita a incontrare i miei fan nella piazza principale, qui agli Australian Open, per ringraziarli per il supporto, per essere con loro, per rispettali e scatta foto. Nella foto che è stata scattata, era di passaggio. Ho sentito cos’ha detto nel video. Ha detto “saluti” (non “lunga vita ai russi”, come ha tradotto l’autore del video). Sfortunatamente, alcuni media lo hanno interpretato in modo davvero sbagliato. Mi dispiace che sia aumentato così tanto. Ma spero che la gente capisca che non c’era assolutamente alcuna intenzione di sostenere alcun tipo di iniziativa di guerra o qualcosa del genere”, ha continuato il serbo.

“Mio padre, come ho detto, era di passaggio. C’erano molte bandiere serbe in giro. Questo è quello che pensava. Pensava di fare una foto con qualcuno della Serbia. Questo è. E lui è andato avanti. Certo, non è bello per me affrontare tutto questo con tutte le cose che ho dovuto affrontare l’anno scorso e quest’anno in Australia. Non è qualcosa che voglio o di cui ho bisogno. Spero che la gente lo lasci fare e che possiamo concentrarci sul tennis”, ha proseguito.

“Non è stato piacevole non averlo ai box (questo venerdì) . È una decisione che prendiamo insieme. Non sapevo come sarebbero andate le cose, immagino. Sì, spero di averlo lì. Spero che si senta bene in campo, perché mi piacerebbe averlo lì per la finale”, ha concluso poi sulla presenza del padre nella finalissima di domani.

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