Jorge Lorenzo, vinta la battaglia col Tesoro: “aggredito prima di una gara”

Jorge Lorenzo si toglie qualche sassolino dalla scarpa: vinta la battaglia col Tesoro spagnolo, il maiorchino mette fine ad un incubo

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Cinque anni e mezzo dopo, Jorge Lorenzo può mettere fine a uno dei suoi più grandi incubi. Il maiorchino, ex pilota di MotoGP ha vinto la sua battaglia contro il Ministero delle Finanze spagnolo e si è sfogato sui social dopo la splendida notizia.

Una lotta iniziata nel 2017, quando l’amministrazione “ha aperto una verifica fiscale contestando il mio status di residente fiscale svizzero” dopo essersi trasferito a Lugano “una piccola ma moderna città svizzera a un’ora da Milano“. Lorenzo, in una nota, assicura che, “come tanti altri piloti“, è partito “perché aveva bisogno della tranquillità che offriva il paese“, oltre ad avere “la possibilità di allenarsi presso le strutture del team Yamaha (a 60 km da casa mia )”.

L’ispezione fiscale è durata dal 2013 al 2016, anche se “le autorità svizzere hanno insistito sul fatto che la mia situazione era perfettamente legale“. Tuttavia, Lorenzo è schietto: “il Tesoro spagnolo ha sempre messo in discussione tutto“. Sono andati anche oltre. Lo spagnolo parla di “centinaia di richieste” a sponsor e squadre, “cercando non solo informazioni ma anche il mio discredito davanti all’opinione pubblica, facendomi apparire sui media come un truffatore“. E sono arrivati ​​ad intervenire anche nella sua area di tempo e lavoro, all’interno del Motomondiale: “hanno mandato degli emissari nel paddock stesso per costringermi a firmare un documento. Mi hanno aggredito e mi hanno bloccato l’uscita quando stavo per salire in moto pochi minuti prima di iniziare una gara”, ha denunciato l’ex pilota, che ha sempre anticipato i soldi che gli venivano chiesti.

Il post di Lorenzo

Ho sofferto molto in questi cinque anni e mezzo. Da professionista, ho sempre cercato di rimanere concentrato sulle corse isolandomi dal rumore di terzi. Devo però riconoscere che la pressione e l’angoscia che mi hanno generato questa persecuzione ingiusta e contorta della Hacienda spagnola ha finito per influire sulla mia vita personale e professionale. Sono arrivati a sconfiggermi animicamente. Quello che gli altri concorrenti non hanno potuto.

Un anno e mezzo fa, alla fine di giugno 2021, già ritirato dalla competizione, finalmente ho visto la luce. Il Tribunale economico amministrativo centrale ha dato ragione al mio avvocato per gli anni 2013, 2014 e 2015. Una decisione decisa annullo’ le liquidazioni che mi avevano indebitamente girato. E naturalmente mi hanno restituito i soldi che avevo anticipato. Ora, non c’è mai stato alcun tipo di riparazione del danno causato. Nessun risarcimento danni. Nessuna scusa, pubblica o privata, lettera o chiamata. Niente, niente.

Solo un mese fa, una nuova pronuncia, questa volta del Tribunale economico amministrativo regionale della Catalogna, mi ha dato nuovamente ragione nel 2016. Spero che questo incubo finisca.

Le tasse sono necessarie e se il denaro è ben gestito dall’amministrazione (che non sempre è il caso), contribuire è qualcosa di cui si va orgogliosi. Ma ciò che è anche innegabile è che le tasse vanno pagate ovunque si viva. L’Hacienda spagnola ha iniziato una caccia alle streghe e ha creduto di aver trovato un capro espiatorio. Si sono sbagliati. Basta, nessuno mi restituirà le notti insonni e la pace di cui avevo bisogno per concentrarmi sui circuiti.

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