Frecciata velenosa al Milan, Calhanoglu si toglie i sassolini dalle scarpe: “lì mi voleva solamente Pioli”

Hakan Calhanoglu ha parlato della sua passata esperienza con la maglia del Milan, lanciando una frecciatina al club rossonero che non farà piacere ai tifosi

SportFair

Il Milan è il passato, il presente di Hakan Calhanoglu si chiama Inter. Il centrocampista turco ha attraversato i Navigli per iniziare una nuova avventura dopo la scadenza del contratto con i rossoneri, sbarcando nel club campione d’Italia con l’obiettivo di conquistare nuovamente lo Scudetto. Interrogato ai microfoni di DAZN, Calhanoglu ha chiuso il capitolo Milan, facendo anche una sorprendente ammissione: “il rumore lo fanno i tifosi, è normale, per un giocatore così è normale. Non sono il primo e neanche l’ultimo. Sono passati tanti giocatori da Milan a Inter e viceversa, per questo non sono né il primo né l’ultimo. Io volevo solo guardare in avanti al mio futuro, con grande rispetto al Milan. Io ho fatto tante cose per i rossoneri. Per quattro anni ho rispettato tutti quelli che mi conoscono sapevano tutto, però ho davanti una nuova avventura all’Inter e devo guardare in avanti. Non ho ancora parlato con Ibra, lo faremo presto. Pioli? Lui era l’unico che mi voleva tanto al Milan. Però ha avuto rispetto di quanto ho deciso“.

Eriksen e il numero di maglia

Hakan Calhanoglu si è poi soffermato su Christian Eriksen, rivelando inoltre il proprio numero di maglia all’Inter: “ho un grande rispetto per Christian, è un giocatore che mi piace molto, abbiamo lo stesso ruolo. Lo aspettiamo tutti noi con un grande abbraccio, ha meritato tante cose. È un esempio, è un ragazzo molto simpatico, lo conosco tramite Kjaer, con cui ho parlato tanto di lui e a cui ho chiesto subito notizie. Speriamo di rivederlo qua presto. Il numero di maglia? Ho scelto il 20 perché 10+10 fa 20. Non ho scelto per Recoba. Ho sempre avuto la 10, ma qui ce l’ha Lautaro Martinez. L’Italia? Erano i miei favoriti per il torneo, ancora complimenti a loro per la vittoria perché lo hanno meritato“.

Condividi