Brutto Incidente per Marquez, l’ammissione è tremenda: “qui grazie agli air-fence, non ricordavo nulla”

Marc Marquez ha parlato dopo il tremendo incidente occorsogli durante le FP3 del GP di Jerez, rivelando il motivo del trasferimento in ospedale

SportFair

E’ stata una giornata piuttosto movimentata per Marc Marquez, protagonista nel corso delle FP3 del Gran Premio di Jerez di una caduta rovinosa che avrebbe potuto avere conseguenze devastanti.

caduta marc marquezL’otto volte campione del mondo ha perso il controllo della sua Honda, finendo violentemente contro l’air-fence. Un impatto attutito dalle barriere ma comunque duro, che ha spinto Marc Marquez a recarsi subito in Clinica Mobile: “è stata una bella botta, andavo veloce ma per fortuna sono qui a raccontarla, devo dire grazie agli air fence. Non ricordo bene cosa sia accaduto perché ho preso un colpo alla testa e mi girava, mi sentivo confuso subito dopo l’incidente, poi ho capito che andava tutto bene ma ci ho messo un po’ a riprendermi. La dinamica? Non ricordo bene come sia andata, posso però dire che ho sbagliato con la gomma morbida all’anteriore. Ed è un gran peccato perché mi sentivo bene, per la prima volta sentivo confidenza con la moto“.

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Il trasferimento in ospedale

caduta marc marquezPrima la visita in clinica mobile e poi il trasferimento in ospedale a causa di un giramento di testa che ha colpito Marc Marquez una volta tornato nel suo box: “dopo la caduta sono andato alla clinica mobile, hanno visto tutto e io mi sentivo bene. Le lastre dicevano che non c’era nulla di rotto. Così sono tornato al motorhome, ma appena mi sono seduto ha iniziato a girarmi la testa, mi sentivo confuso, come se non sapessi perché ero lì” le parole di Marquez. “Così ho chiamato il dottor Charte e lui mi ha detto ‘andiamo subito in ospedale’. Lì hanno controllato tutto, hanno rifatto altre lastre e tutto ok. Non ho sentito dolori al braccio, però hanno voluto fare dei controlli all’omero destro per essere sicuri. Per fortuna tutto ok. Mi sento solo un po’ acciaccato“.

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