Morte Kobe Bryant, nei guai i pompieri che scattarono le foto al corpo: rischiano una sanzione pesantissima

I vigili del fuoco che scattarono le foto sul luogo della morte di Kobe Bryant rischiano adesso una pesantissima sanzione, i legali però si oppongono

SportFair

Rischiano grosso i pompieri della Contea di Los Angeles che, giunti sul luogo dell’incidente in cui è morto Kobe Bryant il 26 gennaio 2020, scattarono alcune foto al corpo straziato della stella dei Lakers per poi condividerle con amici e colleghi.

Foto di David McNew / Ansa

Due dei tre vigili del fuoco coinvolti nella vicenda potrebbero essere licenziati, mentre un altro dovrebbe andare incontro ad una sospensione. Ai colpevoli infatti, il comando di Los Angeles avrebbe inviato una lettera di preavviso di licenziamento, nell’ambito della causa intentata da Vanessa Bryant per violazione della privacy.

I pompieri si difendono

kobe bryant all star game nba
Foto di Paul Buck/ Ansa

Secondo quanto emerso sulla vicenda, pare che i vigili del fuoco coinvolti abbiano fotografato il corpo di Bryant subito dopo l’incidente per poi diffonderle nelle proprie chat con amici e parenti. Un comportamento che viola le norme dei pompieri, che sancisce il divieto di effettuare riprese o fotografie alle vittime se non per preservare delle prove. I legali dei due vigili del fuoco però si oppongono al licenziamento, sottolineando come la causa intentata da Vanessa Bryant non sia valida legalmente, dal momento che le immagini non sono state disseminate pubblicamente, dunque “il dolo resta solo ipotetico“.

Condividi