Un miliardo di debiti non bastano, Laporta ha un piano per il rinnovo di Messi: il Barça però rischia il collasso

Il Barcellona ha più di un miliardo di debiti, ma il neo presidente Laporta ha un piano per ottenere il rinnovo di Messi: una soluzione che rischia di costare cara al club

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A distanza di 10 anni, Joan Laporta è tornato presidente del Barcellona, vincendo nettamente le elezioni tenutesi nella giornata di domenica 7 marzo. Il nuovo numero uno blaugrana ha ricevuto il 54,3% dei voti, sbaragliando la concorrenza degli altri candidati Victor Font e Toni Freixa, fermatisi rispettivamente al 30% e all’8,6%.

Joan Laporta
Foto di Enric Fontcuberta / Ansa

Un successo netto, arrivato al termine delle elezioni presidenziali col maggior numero di votanti nella storia del Barça, a cui hanno partecipato quasi 55mila soci. Un ottimo modo per Joan Laporta di cominciare il suo nuovo mandato, che avrà come primo obiettivo quello di risanare i bilanci del club e trattenere Lionel Messi.

Il futuro di Messi

Foto di EPA/Jose Manuel Vidal / Ansa

In cima alla lista di cose da fare di Joan Laporta c’è ovviamente il rinnovo della Pulce cerchiato in rosso, ma non sarà facile riuscire a condurre in porto la trattativa. In primis per i costi di questa operazione, tutt’altro che in linea con la situazione finanziaria del Barcellona. Messi aveva provato già la scorsa estate a liberarsi dal club ma, la clausola da 700 milioni di euro da pagare in caso di separazione formalizzata dopo il 10 giugno 2020, ha obbligato l’argentino a desistere. In questo momento, in virtù del suo contratto in scadenza il 30 giugno 2021, Messi potrebbe già accordarsi con altri club, ma finora non sono partite trattative né con il PSG e né con il Manchester City, uniche società interessate. Laporta vuole sfruttare questa situazione per convincerlo a rimanere, come ammesso prima delle elezioni: “un campione come lui genera il 30% dei ricavi del club, porta più entrate che uscite“.

Situazione finanziaria da incubo

Foto di EPA/Salas / Ansa

Per trattenere Lionel Messi, il neo presidente Laporta dovrà presentare un’offerta congrua che non solo soddisfi le richieste dell’argentino, ma che sia in linea con la situazione economica del Barcellona. I ricavi nel 2020 si sono ridotti del 14% a causa del Covid, il club ha visto sfumare ben 135 milioni, passando da 990 a 855 milioni di euro. Prima che scoppiasse la pandemia, i vertici del Barça avevano preventivato ricavi per 1,059 miliardi, cifra ridottasi di oltre 200 milioni dopo l’emergenza sanitaria. Una situazione difficile resa ancora più tremenda dall’indebitamento finanziario del club al 30 giugno 2020, superiore al miliardo di euro (1,17 miliardi), di cui oltre 730 milioni in scadenza entro l’esercizio in corso. Fanno parte di questa cifra anche i trasferimenti dei calciatori, i cui debiti ammontano a quasi 200 milioni di euro.

Gli obiettivi di Laporta

Per provare a tirarsi fuori da questa situazione, Joan Laporta ha messo a punto un programma che fa riferimento a ‘cinque R’:

  • rifinanziamento del debito;
  • riduzione dei costi;
  • recupero dei ricavi;
  • ripristino della tesoreria;
  • Revisione del budget.
Foto di EPA/Jose Manuel Vidal / Ansa

Per riuscire a portare a compimento questo programma, in primo luogo Laporta ha sottolineato di voler emettere bond quinquennali così da rifinanziare il Barcellona. Sul bilancio pesano eccome gli ingaggi dei calciatori, pari al 74,4% del fatturato, per questo motivo la soluzione ideale per abbassare i costi sarebbe quella di non rinnovare il contratto di Messi. Da quest’orecchio però Laporta ha già dimostrato di non sentire, ammettendo di voler puntare tutto sull’argentino: “farò tutto il possibile per tenerlo – le sue parole a Sky Sport – va valorizzato con l’affetto che merita e con una proposta economica adeguata, ma sicuramente servirà un’offerta competitiva a livello sportivo, perché vuole vincere ancora“. La soluzione dunque va trovata altrove, ma non è detto che Laporta riesca a individuarla: l’amore per Messi stavolta potrebbe davvero costare carissimo al Barcellona.

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