Classe 2000, Edoardo Scotti è un giovane atleta italiano che in poco tempo è riuscito ad ottenere risultati davvero importanti. Nato a Lodi, Edoardo, che fa parte del Gruppo dei Carabinieri, ha manifestato la passione per lo sport sin da piccolo, giocando a calcio e tennis, ma praticando anche nuoto e sci. “Solo” all’età di 15 anni ha deciso di fare sul serio nel mondo dell’atletica, dimostrando da subito di avere la stoffa del campione, raggiungendo traguardi davvero importanti. Nel suo palmares vanta il titolo di Campione Europeo U18 nel 2016 nella staffetta 4×400 seppur in pista solo in batteria, il titolo Europeo U20 sempre nella stessa disciplina a Grosseto nel 2017. Nel 2018 è arrivato poi il primo oro iridato, col primo posto della staffetta 4×400 ai Mondiali U20 di Tampere, dove Edoardo è arrivato ai piedi del podio nella gara individuale, chiudendo con un buon 4° posto. L’anno seguente, è arrivato anche il titolo europeo nella gara individuale dei 400 metri piani nella rassegna U20 di Boras. Nel 2020, infine, con la migliore prestazione italiana under 23 di 45.21 ha vinto al Golden Gala di Roma.

Il 2021 non è iniziato invece nel migliore dei modi per Edoardo Scotti, che sperava in una prestazione e un risultato migliore agli Europei indoor di Torun 2021, conclusi la scorsa domenica. Il giovane atleta italiano ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla staffetta 4×400, ma il risultato ottenuto non è stato quello desiderato: il quartetto azzurro ha chiuso col quinto posto con 3:07.37, alle spalle di Olanda (3:06.06), Repubblica Ceca, Gran Bretagna e Belgio.
Una prestazione ed un risultato che non hanno lasciato soddisfatto Edoardo, che ha così commentato l’avventura a Torun ai microfoni di SportFair: “dal punto di vista logistico la trasferta è stata abbastanza impegnativa: il viaggio è stato lungo sia all’andata che al ritorno e, inoltre, a causa del Covid si respirava parecchia tensione. Avendo fatto la scelta di non gareggiare singolarmente ma solo con la staffetta sono dovuto rimanere in hotel da martedì fino a domenica sera. Per quanto riguarda la prestazione non sono soddisfatto. Singolarmente non ho fatto niente di eccezionale: l’unica attenuante che mi posso dare è che non avevo preparato la stagione indoor. Per quanto riguarda la squadra, eravamo andati a Torun per vincere, ho rinunciato a gareggiare singolarmente proprio perché con la staffetta puntavamo all’oro, e invece abbiamo reso pochissimo, complice anche il fatto che uno dei miei tre compagni non stava bene. Non è andata come ci aspettavamo: siamo arrivati a un secondo e due decimi dal primo gradino del podio, quando in realtà potevamo correre almeno 2 o 3 secondi più forte. Se la situazione legata al Covid ha influito? A livello mentale forse sì, ma la realtà è che tutti abbiamo subito questa situazione, c’è chi l’ha affrontata meglio e chi peggio. Non siamo stati chiusi in camera 24 ore su 24: le regole erano che eccetto per andare in campo non si poteva avere contatti con l’esterno, non si poteva uscire dall’hotel. Chi non ha gareggiato ed è stato in hotel 4 o 5 giorni è arrivato alla gara già stanco, era difficile sentirsi parte della manifestazione“.
La staffetta

Edoardo ha deciso di gareggiare solo nella staffetta agli Europei di Torun 2021 e ha spiegato ai nostri microfoni il motivo della sua scelta: “perché sulla carta eravamo molto forti e perché ci eravamo allenati bene. L’obiettivo principale però rimane quello di questa estate: non abbiamo fatto una doppia preparazione ma una classica preparazione invernale senza finalizzarla alle manifestazioni di febbraio/marzo. Sono andato a Torun per non stare un anno intero lontano dalle gare“.
L’assenza del pubblico
La pandemia di coronavirus ha messo in difficoltà il mondo dello sport: atleti e sportivi tutti, tranne in rari casi eccezionali, come gli Australian Open, devono gareggiare senza il pubblico. “E’ una cosa che non mi piace proprio, soprattutto per uno sport individuale come è l’atletica: non ci sono compagni, allenatore, staff in panchina a fare il tifo. Ci sei solo tu che gareggi e non hai nessuno a motivarti. In questo caso, agli Europei, durante la staffetta c’era tutta la nazionale in tribuna a supportarci, quindi un po’ di “rumore” c’è stato ed è stato bello. Secondo me però il pubblico può e deve entrare. Uno dei motivi per cui non entra il pubblico è che l’obiettivo è creare una bolla in cui tutti gli atleti e lo staff sono sotto controllo attraverso diversi tamponi. In realtà non si crea una vera bolla perché in hotel si incontrano persone, mentre si va al campo qualcuno chiede di fare una foto e situazioni del genere. Un ragazzo della Polonia è risultato positivo e non hanno potuto partecipare alla staffetta. Secondo me con le dovute precauzioni anche il pubblico potrebbe entrare, magari lasciando un sedile vuoto fra uno spettatore e l’altro e facendo uscire gradualmente le persone invece che tutte insieme. Bisogna stare attenti ovviamente, ma abbiamo tutti bisogno di normalità”.
Le medaglie di Jacobs e Tamberi

L’Italia ha portato a casa 3 medaglie: Jacobs ha conquistato un fantastico oro nei 60 metri, Tamberi un argento nel salto in alto mentre Dal Molin un bronzo nei 60 ostacoli. Edoardo Scotti ha commentato il successo di Jacobs, svelando anche un simpatico retroscena, ed il risultato di Tamberi: “il risultato di Marcell è quello di cui vado più fiero e sono contento perchè lo conosco bene da circa tre anni e mi piace molto come persona. So che nonostante abbia un talento spropositato fino ad oggi aveva avuto qualche problema ed era difficile vedere che in gara non riusciva a esprimersi al massimo. A questi Europei mi ha fatto emozionare. Sono felicissimo per la sua gara. Un retroscena? Quel pomeriggio, dopo l’allenamento, sono andato al supermercato a prendere qualcosa e ho visto un prodotto che si chiamava Jacobs Gold e l’ho fotografato… ovviamente gliel’ho mandata solo dopo che aveva vinto!”
“Mi è dispiaciuto invece che Gimbo non sia riuscito a prendere l’oro, so che ci teneva molto. Comunque ha fatto dei salti stupendi. Era in forma, poteva fare anche più di 2.35, ma comunque, come me, anche lui sa bene che questi Europei sono stati una gara di passaggio e ciò che conta arriva tra 5 mesi“.
L’amore per l’atletica
Come e quando Edoardo si è avvicinato al mondo dell’atletica? “Avevo fatto un ‘provino’ nel 2014 perché vincevo spesso le corse campestri e le gare della scuola. Però ho provato d’inverno e non mi è piaciuto: facevano un sacco di stretching, di esercizio, io andavo lì solo per correre e pensare di dover allenare anche altro mi annoiava. Ho continuato col calcio ma poi ho litigato con l’allenatore e nel 2015 mi sono detto ‘dai, riproviamo con l’atletica’. Per fortuna ho cominciato a gareggiare abbastanza presto: dopo un mese un mese e mezzo sono arrivati i primi ottimi risultati sui 1000 e dopo un paio di settimane ho fatto il miglior tempo in Italia sui 300 e non lo sapevo neppure! Probabilmente quello è stato il momento in cui ho detto ‘potrei continuare, l’atletica mi piace e potrei arrivare a togliermi delle soddisfazioni’. Ho iniziato ad apprezzarla ancora di più quando mi sono trasferito, ho conosciuto il mio attuale allenatore e abbiamo iniziato a fare le cose sul serio“.
Obiettivi

Il 2021 è l’anno delle Olimpiadi e, ovviamente, tutti gli atleti si stanno preparando per fare del loro meglio nella rassegna a cinque cerchi. E’ così anche per Edoardo: “gli obiettivi non si dicono. Sicuramente punto a migliorare il mio tempo personale sui 400 e a farlo alle Olimpiadi. Ho 21 anni, sono consapevole che devo puntare a una crescita costante“.
Guardando un po’ più lontano, Edoardo ci ha anche svelato come si immagina tra 10 anni: “tra 10 anni mi piacerebbe essere un atleta affermato, di cui si parla in tutto il mondo e non solo in Italia. In ambito privato mi piacerebbe essere indipendente e vivere da solo, il resto lo capirò col tempo. Spero di essere felice e guardandomi indietro di essere soddisfatto di tutto quello che ho fatto e tutto quello che dovrò ancora fare, non voglio averei rimpianti“.
Gli studi ed il piano B
Dopo una piccola parentesi alla facoltà di Biologia, Edoardo è stato ‘costretto’ a trovare un’altra Università che gli consentisse di poter proseguire il suo percorso di studi anche da casa, perchè gli impegni sportivi non gli consentivano di frequentare le lezioni: “ho fatto Biologia per un anno all’Università di Parma, ma siccome non riuscivo a frequentare e non c’era modo di studiare online, mi sono trovato incastrato, non riuscivo a studiare, ho dato solo un esame e ho deciso di rinunciare agli studi. Ho cercato un’altra opzione e ho trovato un’università online, si fa tutto come fosse Dad, e mi sono iscritto a Scienze Economiche all’università Guglielmo Marconi“.
Gli studi come ‘piano B’, in attesa di sapere cosa il futuro riserverà ad Edoardo: “non sapendo cosa farò a livello atletico, quando smetterò o cosa potrebbe riservarmi il futuro, intanto studio. Ma non so se quello che sto studiando ora sarà il mio futuro: magari una volta smesso di gareggiare riuscirò comunque a lavorare in ambito sportivo, per esempio come commentatore televisivo.”
Un messaggio ai giovani
Abbiamo chiesto poi ad Edoardo di mandare un messaggio ai giovani, per spiegargli il bello dell’atletica, così come anche il bello di fare sport in generale. “Penso che ognuno debba fare ciò per cui è portato, non voglio convincere le persone a diventare atleti: la cosa migliore per me non è necessariamente la migliore per gli altri. Quello che posso dire è che l’atletica è un ambiente sano. Gli avversari sono avversari solo sulla pista e ho avuto la possibilità di conoscere persone stupende. Inoltre ti offre la possibilità, se si arriva a un buon livello, di viaggiare e di conoscere persone in tutto il mondo. E poi cosa c’è di più bello che fare sport all’aria aperta cercando di raggiungere obiettivi contando solo su te stesso? Per me non c’è soddisfazione più grande!”
Cuore rossonero
Infine, non poteva mancare una piccola parentesi ‘calcistica’: Edoardo, milanista, ha commentato la stagione della sua squadra del cuore: “sono molto soddisfatto, la cosa bella di seguire il Milan in questo momento è che dopo anni di frustrazione adesso ci togliamo delle soddisfazioni. La squadra gioca bene, è divertente, i giocatori sono uniti. In questa stagione 2020/2021 hanno fatto come me: sono partiti benissimo e poi, in gennaio e febbraio, sono un po’ calati. L’importante adesso è rialzarsi e concludere il campionato come si era iniziato”.