Ha attraversato 3 volte l’Atlantico in kayak ed è morto scalando il Kilimangiaro: l’esempio di vita di Aleksander Doba

La vita di Aleksander Doba è un esempio da seguire, il 74enne polacco è morto dopo aver scalato il Kilimangiaro, ennesima impresa dopo le tre traversate oceaniche in kayak

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Un esempio di coraggio e di vitalità. Un uomo sempre proteso verso l’avventura, capace addirittura di spegnersi dopo averne portata a termine una, rivelatasi poi l’ultima della sua esistenza.

E’ morto facendo ciò che amava Aleksander Doba, superando i suoi limiti. Di nuovo. Aveva 74 anni e si è spento dopo aver scalato il Kilimangiaro, un’impresa pazzesca costatagli però la vita. Ceduta con il sorriso. Barba da vichingo e occhi vispi, lo scalatore polacco si è arreso dopo esser salito sul tetto d’Africa, accasciandosi al suolo poco prima di iniziare la discesa. Un modo commovente di andarsene, ma al tempo stesso indimenticabile, visto che Doba ha salutato tutti dopo aver realizzato il suo ultimo sogno.

Le sue passioni

Scalatore sì, ma la passione di Aleksander Doba è stata anche il kayak, con cui ha centrato altre tre imprese difficilmente replicabili. Il 74enne polacco infatti ha compiuto ben tre traversate atlantiche, lasciando di stucco non solo la sua famiglia, ma anche tutti gli appassionati di questo sport. Un nome diventato leggenda per gli amanti delle avventure, che lo hanno conosciuto per le sue tre memorabili imprese che lo hanno fatto entrare di diritto nella leggenda. Una passione, quella per il kayak, nata nel 1980 dopo aver trascorso la gioventù in canoa, risalendo fiumi e spumeggianti rapide. Prima di lanciarsi nelle traversate oceaniche, Aleksander Doba ha anche circumnavigato il lago Baikal, in Russia e il Mar Baltico, pagaiando poi su numerosi fiumi dalla Polonia alla Norvegia.

Le traversate oceaniche

Una volta compiuti i 60 anni, ecco l’illuminazione: compiere una traversata transoceanica dall’Europa all’America a bordo del suo kayak. Il primo tentativo, compiuto insieme a un amico si arena dopo due giorni, ma Aleksander Doba non si arrende e nel 2010 centra il suo obiettivo partendo a ottobre per arrivare a destinazione nel febbraio del 2011. Si avventura in solitaria dal Senegal e punta il Brasile, riuscendo ad arrivarci con il corpo ricoperto da croste di sale, infezioni agli occhi e senza ormai più le unghie di mani e piedi. Trascorsi alcuni anni il 74enne polacco ci riprova, partendo questa volta dal Portogallo per arrivare in Florida. La famiglia si oppone ma lui si lancia comunque in questa avventura, arrivando a destinazione e vincendo il prestigioso ‘People’s Choice Adventurer of the Year’della National Geographic Society. Nel 2017 ecco la sfida più estrema, l’ultima traversata dal New Jersey alla Francia,  viaggiando con la sola forza delle braccia per 6.680 chilometri in 111 giorni.

Una vita all’avventura

La vita di Aleksander Doba è un esempio da seguire, un uomo capace di affrontare l’ignoto sempre a petto in fuori e con la luce negli occhi. Quella luce legata all’amore per l’avventura, elemento cruciale nell’esistenza del 74enne polacco. Una benzina naturale esauritasi al termine dell’ennesima impresa, conclusasi con la morte che probabilmente Aleksander Doba sognava sin da bambino. Il suo è un esempio da seguire, soprattutto per coloro che si pongono dei limiti e non riescono a superarli. Anche a 74 anni si può fare la storia e questo arzillo signore polacco lo ha dimostrato al mondo intero.

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