La situazione Coronavirus in Italia è ancora drammatica, soprattutto considerando gli ultimi bollettini diramati dal Ministero della Salute. Un nuovo intervento del Governo per rendere ancora più restrittive le misure già prese non è escluso, anzi è quello che chiedono a gran voce i medici.
Sulla questione si è soffermato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, che ha fotografato la situazione che si vive in Italia: “in questa fase di drammatica crescita dei contagi, rapida saturazione degli ospedali e impennata dei decessi, il sistema di monitoraggio che informa le decisioni politiche secondo il Dpcm del 3 novembre 2020 non è uno strumento decisionale adeguato. È tecnicamente complesso, soggetto a numerosi passaggi istituzionali, risente di varie stratificazioni normative, attribuisce un ruolo preponderante all’indice Rt che presenta numerosi limiti e, soprattutto, fotografa un quadro relativo a 2-3 settimane prima. Ovvero, usando lo specchietto retrovisore, invece del binocolo, si rallenta la tempestività e l’entità delle misure per contenere la curva epidemica. Senza un immediato cambio di rotta sui criteri di valutazione e sulle corrispondenti restrizioni, solo un lockdown totale potrà evitare il collasso definitivo degli ospedali e l’eccesso di mortalità, anche nei pazienti non Covid-19“.