Perfetta, cinica e senza pietà. L’Inter è in finale di Europa League, certificando la propria superiorità rispetto allo Shakhtar Donetsk con un rotondo 5-0, che non lascia dubbi sull’andamento del match.
Una semifinale a senso unico, dominata in lungo e in largo dalla squadra di Conte, capace di neutralizzare i funamboli brasiliani e di colpire nei momenti topici del match, togliendo ogni certezza agli avversari. Lautaro Martinez e Romelu Lukaku mettono a ferro e fuoco la difesa ucraina, senza dare punti di riferimento e non lasciando scampo a Pyatov, bucato cinque volte considerando anche la testata di D’Ambrosio, che si aggiunge alle doppiette della Lu-La.
Una vittoria schiacciante che porta la firma di Antonio Conte, impeccabile nel preparare la sfida con Castro ed esagerato nel prendersi una finale su cui pochi avrebbero scommesso, eccetto lui stesso. L’ex allenatore della Juventus ha costruito una squadra a sua immagine e somiglianza, che gioca un calcio pratico e mnemonico, in cui ogni calciatore sa quello che deve fare. Difesa impermeabile e attacco prolifico, con un Lukaku che non smette più di segnare: sono 33 le reti stagionali del belga, che allunga la sua serie di gare consecutive in gol in Europa e si avvicina al record di Ronaldo il Fenomeno, arrivato a 34 nella stagione 97/98.
Adesso per l’Inter in finale c’è il Siviglia, una squadra temibile e abituata a vincere questa competizione ma, arrivati a questo punto, nulla è precluso a questa meravigliosa squadra, tornata all’ultimo atto di una competizione europea dieci anni dopo la vittoria della Champions. Toccherà a Conte prepararla al meglio e portarla a casa, un obiettivo ampiamente alla portata di questa Inter, diventata improvvisamente una macchina inarrestabile e meravigliosa.